Ogni anno, ormai da secoli, il 1° maggio si rinnova a Monteodorisio, come in tante altre zone d'Italia, il voto a San Nicola di Bari che vede partire a piedi i devoti. Usanza vuole che ognuno la sera prima faccia tre volte un giro intorno al Santuario e all'alba del giorno della partenza tutti riuniti nella chiesa della Madonna delle Grazie per raggiungere il santuario della Madonna di Stignano nel Gargano. Da qui inizia il vero e proprio pellegrinaggio a piedi dove preghiere, canti e devozione segnano il lungo percorso di chi, con la fede nel cuore, vuol raggiungere, con la sofferenza dedicata al Signore, san Nicola: il santo del perdono. E in questo viaggio in cui vengono rispettate le antiche regole affinché nulla di agiato venga a lenire il sacrificio del pellegrino, la compagnia in fila indiana, viene guidata dalla "priora" che va avanti con il crocifisso cantando in coro inni religiosi, facendo penitenza e digiuno. Non ci si cambia mai d'abito che deve restare lo stesso con cui si è partiti. Una coperta, di solito portata sulle spalle a mò di scialle, uno zaino con acqua e pane, che oltre a contenere il cibo farà da cuscino per la notte e un bastone a cui appoggiarsi nei momenti di stanchezza ricordando che Gesù non potè mai fermarsi un momento con la croce sulle spalle, mentre il legno apriva le carni fino a scoprire le ossa, sono l'unico patrimonio del pellegrino. Penitenza e digiuno dunque e alla sera si è ospitati in una chiesa, in una scuola o in una modesta abitazione che mette a disposizione una stanza dove i viandanti si accovacciano, riuniti in preghiera, sul pavimento e qui passano la notte.
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