In
nitida ed elegante veste tipografica ha visto recentemente la luce questo
volumetto del Suriani, che, dopo i primi e vari lavori di tanti colti e
volenterosi corregionali - fra cui primeggiano il d'Annunzio, il Ciampoli, il de Nino - viene
ad illustrare un'altra parte, ed in forma sempre spigliata e vivace, della vita
popolare abruzzese. I bozzetti in
parola costituiscono invero altrettante storie di scene realmente accadute:
loro pregio essenziale è quindi la
naturalezza, la semplicità, la spontaneità. Leggendoli, la tradizione locale,
nel cozzo delle passioni e delle credenze che affannano il nostro popolo, torna
perciò a colorire viemmeglio tutto
quell'avvicendarsi di luoghi, di fatti e di sentimenti che nella
dipintura giusta e civettuola di tanti angoli di paesaggio, o bene si ricordano
a chi li conosce, o si fanno intravedere come un lontano quadro di Salvator
Rosa da chi non ha visitato l'Abruzzo che con la immaginazione o sulla carta
geografica.
Chiamate
pure audace, se volete, l' A. di
bozzetti a colore regionale, dite pure arditi taluni tentativi; ma voi
troverete certo nel libro dell' amico Suriani
il palpito della vita delle
nostre contrade anche tra le così dette complicazioni di psicologia,
naturalismo, simbolismo, ecc. Invano vi cercherete la scienza di
Balzac, la nota verista di Zola, la dolcezza di Saint-Pierre; avrete invece una impressione
tutta nuova, tutta propria, senza lamentare reminiscenze de' bozzettisti e de'
novellieri, che pure han fatto da tempo scuola in Italia: del de Amicis, p. e., questa lettura
non vi ricorderebbe che la
verosomiglianza nelle descrizioni ed anche un pochino la spontaneità dialogica
e narrativa. Ecco perché i Bozzetti del
villaggio possono dirsi, a mio
credere, originali: l'imitazione è suicida - ha detto Emerson - ed il Suriani
non ha imitato, egli à ritratto con fedeltà ed efficacia; ed è
cosi che nello splendido orizzonte de' nostri monti e de' nostri piani ha
girato lo sguardo, ha osservato, ha colto le impressioni più salienti, ha
studiato i caratteri più comuni....
Per
noi abruzzesi questi bozzetti
rappresentano tanti quadretti di generi: che importa se, lungi da noi, i colori
ne sembrano troppo carichi o troppo
sbiaditi? Eppoi, essi sono scritti per
noi, e se le rustiche figure che popolano i nostri paesaggi non si adattano
all'ambiente di altre regioni, che colpa ce n'ha l'autore? I bozzetti sono del villaggio, ed il villaggio non è che una pittoresca terricciuola
del sano e ridente Abruzzo! D'altronde, quale rimprovero si è mai mosso al
Verga per la sua Cavalleria rusticana?
Forse che questa non ebbe e non ha più lettori oltre il Faro? Forse che le
commedie del Gallina, per non dir d'altri, non oltrepassano il Veneto e le
Novelle brianzuole non si leggono tuttora generalmente come le Novelle
Siciliane?
-
Giorni addietro, per le vie d'una popolosa città d'Italia, girava un giovane e
robusto contadino sardo vestito del costume del suo paese; vi era chi ne
rideva, e che perciò? Forse che il contadino sardo doveva gettare alle ortiche
i propri abiti, per prenderne altri alla foggia del continente?...
I bozzetti del Suriani, dunque, tutto
sommato, piacciono ed attraggono, ed il critico che non li trova perfetti convenga
almeno che sono una promessa, un bella promessa.
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