martedì 9 aprile 2024

Organo della chiesa di san Giovanni Battista

 Organo anonimo costruito nel 1757 ed attribuibile ai D’Onofrio.

Lo strumento è ubicato nel transetto, a destra dell’altare maggiore, in una cantoria lignea con parapetto mistilineo, convesso al centro, con specchiature corniciate dipinte a finto marmo. Sotto questa cantoria, in origine, si trovava l’ingresso principale.

La cassa è lignea, addossata alla parete, con prospetto a tre campate divise da paraste con decorazioni floreali lignee dorate. Sono presenti tre festoni di legatura intagliati e dorati. Tra le campate e sul cornicione ondulato ricche decorazioni dorate riproducenti motivi vegetali.

Le canne di facciata sono 25, di stagno, distribuite in tre campate in altrettanti cuspidi (9+7+9), con il labbro superiore sagomato a mitria e sormontato da punto a sbalzo, le bocche allineate, il profilo piatto ed appartenenti al Principale dal Sib1. La canna maggiore (Sib1) è tinta di grigio.

La tastiera è di 45 tasti (Do1Do5 con prima ottava ‘scavezza’) con diatonici in bosso con frontalini intagliati a chiocciola e cromatici ricoperti con listello di ebano; questa copertura si conserva solo su quattro tasti.

La pedaliera è a leggio, di 8 tasti (Do1Sil con prima ottava ‘scavezza’) co­stantemente unita al manuale. Su tutti i tasti della pedaliera è stato aggiunto un listellino di legno per rialzare i tasti.

I registri sono posti a destra della tastiera, direttamente sulla cassa, azionati da tiranti con pomelli in ottone tornito. Assenti i cartellini.

[Principale 8’]                        [Voce umana 8’ S. dal Do3]

[Ottava]                                  [Flauto in XII]

[Decima quinta]

[Decima nona]

[Vigesima seconda]

[Vigesima sesta]

[Vigesima nona]

[Tiratutti]

II Tiratutti è a tirante con pomello in ottone tornito azionante le file del ripieno dalla Decima quinta. A destra della tastiera è presente una manetta di legno, sagomata, fissabile ad incastro, relativa a una Zampogna posta dietro il somiere maestro. A sinistra della tastiera, dietro una antina apribile, sono presenti due tiranti: il primo è collegato al contro ventilabro di sinistra - nel somiere maestro - che forniva aria ad una Uccelliera ora mancante; il secondo aziona l’apertura del canale dell’aria sul somiere di basseria.

Lo strumento è dotato di due mantici a cuneo, ciascuno a 4 pieghe, posti uno sopra l’altro in un vano al di sotto del piano della cantoria, azionabili manualmente a leva.

Le trasmissioni sono meccaniche secondo i consueti sistemi.





Il somiere maestro è in noce, a tiro, chiuso da 2 ante assicurate da 4 naselli; all’interno 45 ventilabri a cuneo con guide laterali e 2 contro ventilabri per la Zampogna e l’Uccelliera. Tutti i ventilabri hanno la chiusura semplice sul tirante con striscia di pelle. Ordine delle stecche dalla facciata. 1. Principale, 2. Voce umana, 3. Ottava, 4. Flauto in XII, 5. Decima quinta, 6. Decima nona, 7. Vigesima seconda, 8. Vigesima sesta, 9. Vigesima nona.

Somiere di basseria in noce, chiuso da un’anta assicurata da due naselli; all’interno 6 ventilabri a cuneo con guide laterali rivolti verso la parte inferiore della secreta.


Il crivello è di legno.


La bocca delle canne interne è posta sotto il crivello. Sul somiere di basseria 6 canne di legno tinte di rosso per le note Do1-La1 del Principale azionate tramite sei listelli di ferro collegati ai primi sei tasti della tastiera. Ai lati del somiere maestro ci sono 10 canne di legno tinte di rosso così distribuite: (a sinistra) Do1 Mi1 Sol1 del- l’Ottava e Do1 e Mi1 del Flauto in XII, (a destra) Re1 Fa1, La1 del- l’Ottava e Re1 e Fa1 del Flauto in XII. L’Uccelliera, ora perduta, era posta a sinistra della cassa su proprio supporto. La Zampogna è posta dietro il somiere maestro e prende aria direttamente da esso; ha il piede, il corpo e la noce di piombo, gruccia, canaletto e accordatore di ottone. Le canne metalliche sono tutte cilindriche.


Lo stato di conservazione è buono, manca solo l’Uccelliera e ci sono piccole perdite d’aria. Si conserva tutto il materiale fonico e meccanico e l’organo è abbastanza suonabile.

È presente la numerazione progressiva a inchiostro sulla tavola di riduzione della tastiera (+ - 45) seguita dalla data «1757» sempre a inchiostro; numerazione progressiva a inchiostro (+ - 45) anche sui ventilabri del somiere maestro e(+ - 6)su quello di basseria.


Nota critica

Anche in questo caso la presenza di elementi quali il modiglione, la fattura dei tiranti dei registri ma soprattutto la particolare disposizione dei ventilabri del somiere di basseria che sono rivolti verso la parte inferiore della secreta permettono di attribuire lo strumento ai D’Onofrio, forse specificamente a Francesco (II). Nella struttura dell’organo colpisce la particolare disposizione dei due mantici che sono ubicati uno sull’altro in un vano sotto l’organo; situazione che finora risulta esser unica almeno in Abruzzo.



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