lunedì 28 dicembre 2015

Celebrati in parrocchia gli anniversari di matrimonio

Messa "speciale" quella celebrata da don Nicola Antonini ieri sera presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Monteodorisio. Protagoniste della cerimonia le coppie, che hanno ricordato il loro anniversario di nozze, da 25 anni al 50esimo e al 60esimo.
Gli sposi hanno quindi rinnovato le loro promesse davanti alla comunità dei fedeli. Dopo un breve discorso, don Nicola ha consegnato le pergamene per i 60 i 50 e 25 anni e un dono a ricordo dell'evento per tutti i festeggiati.
Al termine della Messa, grande festa con tutti gli sposi.
E' bello vedere coppie che testimoniano tanti anni vissuti assieme, sicuramente superando momenti belli e meno.
















giovedì 24 dicembre 2015

martedì 22 dicembre 2015

Torna l'appuntamento con il Presepe Vivente, a Monteodorisio la VI edizione




Vi aspettiamo il 27 dicembre, a partire dalle 18, per la 6^ edizione del presepe vivente, in un luogo e con un percorso diverso dagli altri anni: presso il cortile del Santuario Madonna delle Grazie!!! Vi aspettiamo numerosi


Auto in fiamme a Monteodorisio




Ancora in corso di accertamento le cause che hanno mandato in fiamme un'auto a Monteodorisio. Intorno alle 21. 30, nei pressi di via Porta Carbonara, una Fiat Grande Punto è andata completamente in fiamme ed è stato necessario l' intervento dei Vigili del Fuoco di Vasto che hanno domato l' incendio.
Sul posto anche i Carabinieri della Stazione di Cupello, il primo cittadino Di Giacomo e alcuni membri della Polizia Ecozoofila (Brigadiere Andrea Capraro e Maresciallo Francesco Argentieri) che si sono adoperati per la sicurezza. Fortunatamente nessun danno a persone.

Angela Menna

venerdì 18 dicembre 2015

Il Consiglio Comunale di Monteodorisio convocato per mercoledì 23 dicembre



Il Consiglio Comunale è stato convocato presso la Sala Consigliare del Municipio per il giorno 23 dicembre 2015 alle ore 19,00 per la trattazione dei seguenti argomenti:

1 LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA PRECEDENTE.
2 RATIFICA ATTO DI GIUNTA MUNICIPALE N.87 DEL 25/11/15 AD   OGGETTO"VARIAZIONI BILANCIO DI PREVISIONE 2015".
3 PROROGA CONTABILIA' ECONOMICO-PATRIMONIALE E BILANCIO CONSOLIDATO.

4 RICHIESTA INTITOLAZIONE STRADA. PROVVEDIMENTI.

lunedì 14 dicembre 2015

Mostra fotografica di Michele Trippolitto

POMPEO SURIANI (1904-1979), PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E POETA

Ricordo di un gentiluomo d'altri tempi. La sua umanità e spiritualità emergono dal volume "Foglie Gialle".




Pompeo Suriani


Pompeo Suriani molti lo ricordano come un politico saggio, accorto, un amministratore solerte e zelante, legato alle innumerevoli opere pubbliche realizzate nei centri della Provincia di Chieti, di cui, dal dopoguerra fino alla morte, avvenuta nel 1979, fu apprezzato Presidente.
Eppure, nel profondo dell'anima di Don Pompeo divampava un innato fervore poetico. Quello che lo accompagnava in tutte le sue manifestazioni ed i rapporti intrattenuti per via del suo mandato politico-amministrativo.
Ma era, forse, la quiete del borgo natio, certo anche una spiccata preparazione professionale, la tenera dolcezza del focolare domestico, a suscitare in Pompeo Suriani ispirazioni delicate tutte velate da una profonda umanità, peraltro attinta ad una vivida predisposizione a considerare il mondo esteriore, come specchio autentico del Creatore.
E Monteodorisio, terra di Pompeo Suriani, è il ricorrente filo che lega tutta la sua vena poetica, che lo conduce a Punta Penna di Vasto, emotivamente legato, in opere e in spirito, a questo sensibile poeta, convinto assertore di una austerità, imperiosa forse, che trova ancestrale risonanza nei tempi trascorsi carichi di civiltà e di storia millenaria.

«Quande Mundrisce cummanneva a tutte
lipaìse 'ecche 'ntorne a la vallate...


Ecco, dunque, partorite dalla fervida fantasia dell'uomo-poeta quel volume «Foglie gialle», versi abruzzesi presentati dal prof. Ettore Paratore e illustrati con disegni a punta di penna di china di Gianni Consalvi, nella collana «I cantori» diretta da Donatella D'Orazio per i tipi di Solfanelli /Arte (1977).
Vi è nella musa di Pompeo Suriani una religiosità profonda, un rispetto per gli umili, un accorato senso di emotività nella narrazione di aspetti inediti del paese natio, di persone che hanno fatto parte del quotidiano, che sono poi gli elementi ispirativi di Pompeo Suriani, proprio perché tratti con la palpitante umanità che li pervade.


«Càntene li cicale a lu ciardine, / vole sfreccianne quacche renelone, / corre
appresse a nu Grille na galline; / dentre a nu nide, sotte a nu balcone, / tre cuccitelle
nire sta 'ffacciate / aspettanne ch'arrive la 'mbeccate».


La poesia della natura in Pompeo Suriani assume apici sublimi quando canta, al cospetto del mare, il mistero del Creato, quel paradiso terrestre che il poeta scrutava dalla sua casa su di un poggio a Punta Penna di Vasto, quando il crepuscolo incendiava il cielo dopo il tramonto.

« Tra li scuje la sere le sirene / dicevene parole appassiunate; / da la Lebbe spunte la luna piene / e 'lluminé lu mare e la vallate, / mentre nu rusignole a lu vallone / cantave a piena voce na canzone».

E trascorre così il giorno, quello stesso che Pompeo Suriani ferma magistralmente, pur se per qualche attimo prezioso, strappato idealmente all'inesorabilità del tempo fuggente, nella poesia«Lu rillogge».

«Lu rillogge che porte da tant'anne / 'nchi na catene appese, a lu taschine, / m'ha 'ccumpagnate senza ma 'n 'inganne /pe' la vije che m'ha date lu distine; / è nu regale che m'ha fatte sciore / e
m'ha segnate sempre juste l'ore. /S'è fatte vicchie, ma 'nze ma fermate...».


«Il destino è un cavallo bizzarro e senza briglie. Puro sangue e ronzino, è sempre la fortuna che lo guida» — scriveva Pompeo Suriani per introdurre la poesia «Lu cavalle» — nella considerazione che l'umanità spesso viene a trovarsi al bivio della vita e tutto è affidato al caso.
«Dipenne tutte da la 'spirazione / che la fortune ha date a lu cavalle... / ...quande nen ci si mette lu vicine... / ...a ffa cagna la sorte e lu destine...».

Pompeo Suriani ebbe la misura della vita, la coscienza di operare con spirito altruistico, nella convinzione di contribuire ad elevare il livello sociale delle popolazioni.
Sempre tenendo come orifiamma invitta, usbergo della sua nobiltà familiare, un costume morale di
esemplare comportamento.

Nella poesia «Lu vestite», scriveva: «La vita è come un abito: veste bene quando si è giovani. Viene ridotto a uno straccio dal tempo, dall'usura e dalle avversità. Ma non bisogna dolersi degli strappi, basta che non sia infangato».

«La vita nostre è come nu vestite / ca ti sta bbone quande ti vint'anne: / nove,
fresche, stirate, ben pulite, / pinse eh 'è fatte nchi lu mejje panne! / E camini
felice allegramente /senza bbadà a le chiacchiere e ala ggente. / Ma, doppe,
lipinzire l'avvicchisce / la fatije ogni jurne le cunzume: / quande 'ncape lu
bianche t'apparisce / s'è fatte vicchie e rotte lu custume. / Tra li ruve li pjezze
sì lassate / e l'aneme e la carne ha sanguinate. / Nen è capace lu cape sartore
/ d'ripizzà nche ll'aghe stu vestite; / t'arimane nu stracce e lu dulore / a lu pette,
pe ' quante si patite. / Ma n 'a da piagne si ti s'è stracciate / abbaste ca di
fanghe nz'è mbrattate».


Insomma, tutto il contrario di chi — ma non ne ricordiamo il nome — volle rubargli la maggior parte di questi versi sublimi e «rappezzarne» un componimento che, peraltro, gli servì per conseguire un immeritato premio in uno squallido «certame» periferico. Saggezza antica ammoniva: «il vestito non fa il monaco».
Ed il vate, presago delle incognite che gli serbava la vita, perché è proprio vero che il poeta sa scrutare l'infinito, pensava ad un giorno al crepuscolo di una «Sera d'estate a Punta Penna», per ispirarsi ad un «commiato» che possiamo considerare il compendio di tutta la liricità di un uomo che è consapevole del suo ruolo, soprattutto della missione che era destinato a compiere.

Sopraggiunge, così, un attimo di meditazione, quella stessa che pervade gli uomini che hanno contato nella storia e nelle vicende umane che hanno contrassegnato un popolo.

«Penso al passato / alle rosee speranze d'un tempo, / alla gioventù trascorsa / senza avvertire la bellezza dell'ora, / ai mille episodi d'una vita / vissuta nell'inseguire / ideali meravigliosi e chimere
sfuggenti».


Non un rimpianto però, bensì fede sorretta dalla consapevolezza di aver scritto un capitolo della vicenda umana.

«Il cuore è stanco, / il sole più non riscalda, / il profumo dei fior più non m'inebria,, / i verdi prati della speranza / sono ingialliti; /...sento / che la giornata mia va declinando. / E s'avvicina
la Notte! / ...io sereno l'attendo / nella speranza che poi torni alla luce / lo spirito mio».


Vi è in questi ultimi versi tutta la cosciente visione di chi s'appressa alla sublimazione
dell'essere.
Ed è da questo senso dello scrutare nel profondo che emerge l'esistenza di un uomo Vate e Poeta vissuto per tramandare al domani non «Foglie gialle», come volle intitolare il suo libro di versi, ma qualcosa di vivo che non sia definito dal colore, dai suoi riverberi, ma sempre attuale.


Il giallo, nella simbologia cromatica è emblema di fedeltà ai valori umani, agli ideali, quelli per i quali Pompeo Suriani è vissuto ed è ricordato perché ha tracciato un solco indelebile nelle opere che accompagnano l'uomo lungo la sua vicissitudine terrena, ma, soprattutto, nella spiritualità che sottolinea l'umanità quando riesce ad esprimere cantori così appassionati e degni di serto imperituro.


Giuseppe Catania

sabato 12 dicembre 2015

Ieri festa per i 100 anni di Angela Di Bussolo

Nonno Angela ancora tante belle primavere!!!

giovedì 10 dicembre 2015

Monteodorisio: OTTAVIO SURIANI POETA E DRAMMATURGO

Tra le famiglie nobiliari e borghesi spicca a Monteodorisio la famiglia Suriani. Tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento, Palazzo Suriani è stato il cenacolo di tutta la cultura abruzzese. Fra i molti personaggi che l'hanno frequentato:Gabriele D'Annunzio, Benedetto Croce, Raffaele Paolucci, Antonio Di Jorio, Enrico Del Debbio. E’ vivo ancora il ricordo di Ottavio Suriani, sensibile drammaturgo, di animo dolce vissuto nell'800. E nel '900 Pompeo Suriani,politico e amministratore di acuto ingegno e carisma, per oltre 20 anni Presidente della Provincia di Chieti; Giovanni Suriani più volte sindaco di Monteodorisio, Alfonso Suriani sensibile poeta dialettale legato alla istituzione dell'Istituto Agrario Cosimo Ridolfi di Scerni.
Palazzo Suriani a Monteodorisio nel secolo scorso 



MONTEODORISIO CULLA DI CULTURA : maturavano nell'antico palazzo Suriani geni cullati nella letteratura e nell'arte.

IL DOTT. OTTAVIO SURIANI POETA E DRAMMATURGO


di GIUSEPPE CATANIA


Non fu mai scritta la letteratura cosiddetta minore, quella che, fiorita nei piccoli centri del Circondario di Vasto ebbe pur momenti di splendore, proprio perché finora è mancato l'eponimo che ne determinasse la ben prefissata presenza. Spesso l'atteggiamento restio di chi conserva la testimonianza scritta delle tracce del passato è motivo di disinteresse, quando, invece, sarebbe doveroso l'inizio di un'opera di recupero di quello che giustamente è considerato l'ancora inesplorato giacimento culturale da cui trarre spunto di esaltazione dei valori della nostra civiltà.


II secolo XIX per Monteodorisio, segna un periodo di splendore per un empito culturale maturato dentro il palazzo Suriani, costruito nel 1840 dall'architetto Romano in puro stile Rinascimento, con le volte affrescate dal pittore napoletano Biondi.Maturava un genio di fervido intelletto, Ottavio Suriani, un'anima dotata di una lirica sensibilità pervasa di fascino, legata ai valori della generosa terra d'Abruzzo. Ed è proprio in un lavoro teatrale, di grande successo, che affiora il sentimento, la gioia, il dramma intriso di folklore della nostra gente che è anche caratteristica popolana.



E il dott.Ottavio Suriani l'interpreta con trasporto quasi vissuto, in CASILLA -Scene Abruzzesi, per narrare il tormentato amore di Bastiano spasimante per Casilla che gli aveva giurato amore sotto il porticato della Madonna, vittima del contendente Marcello, in un contesto paesano di una vibrante attualità scenica da conquistare fino alla commozione.

Gli accenti lirici con cui l'opera è stata decorata appaiono nel canto che Bastiano intona alla sua innamorata: Chiss'ucchie m'arrubbàrene la pace / Jé spàsime pe ttà, pe ttà jé meure; / M'abbrìusce a ecche mbétte na furnace,/ Damme billàzza ma, damme su cheure.

Il libretto venne pubblicato dalla Casa Edìtrice Rocco Carabba- Lanciano nel 1895 (2^ ed.) e l'opera venne rappresentata nel Teatro Rossetti di Vasto, la sera del 30 dicembre 1894 , dalla compagnia diretta da Italo Marchetti.

Poi venne data al teatro Fenaroli di Lanciano dalla compagnia Lombardi-Pavoni il 24.2.1895; quindi ad Arezzo il 4.4., dello stesso anno nella serata d’onore del capocomico attore Antonio Zerri; al teatro Nuovo di Napolil’11.12.1895 dalla compagnia Bellotti-Bon diretta da Antonio Zerri e poi, il 27.11.1896 al TeatroMarrucino di Chieti dalla compagnia L. Aspantini-F .Berti-A. Vitti.

"La festosissima accoglienza del colto pubblico delle dette città - scriveva l’editore Carabba - ed il favore della stampa locale (ISTONIO, L’ABRUZZO DEI GIOVANI di Vasto, II PALLANO, FRENTANIA ed il CORRIERE FRENTANO in Lanciano, l'APPENNINO e il CORRIERE ARETINO in Arezzo) hanno incoraggiato l'autore alla pubblicazione del suo lavoro, nella lusinga di eguale fortuna in altri teatri maggiori”.

Ottavio Suriani ha scritto anche FOGLIE DI ULIVO -Scena D’Abruzzo, dedicata all’amato Alfonso che chiuse gli occhi alla luce quando gli sorrideva più dolce la primavera della vita". Tale libretto costituisce il fascicolo XII della Biblioteca della Vedetta Artistica - Rivista Teatrale Letteraria Mondana pubblicato nei 1899 dalla tipografia Barocci e Lastrucci (via dell’Orivolo 33 Firenze), alla quale collaboravano i più rinomati scrittori e brillanti pubblicisti italiani.

Per la Libreria Teatrale Editrice di Cesare Cecchi (piazza del Duomo, 29 Firenze), Ottavio Suriani pubblicava nel 1904 per la raccolta “Monologhi” LA STORIA DEL POMO- Conferenza storica,RENDEZ-VOUS-Monologo, I BAFFI-Conferenza minuscola. Ed un susseguirsi di considerazioni in chiave umoristico letteraria-filosofica, da Eva a Paride , da Newton a Guglielmo Tell, nel "mettere a nudo la vicenda "storica" del pomo; oppure le elucubrazioni esilaranti di un tal Guido che, vestito da donna col petto enorme, il cappellino tutto da un lato e la veletta sul viso, si ferma, di botto, in mezzo al palcoscenico per un "rendez vous" tutto singolare|; ovvero nella apologia dei baffi attraverso gli innumerevoli atteggiamenti dell'uomo che se ne adorna, per concludere che sì l'uomo cambia il colore dei baffi, ma non il vizio: è un uomo coi baffi! non vali un pelo dei miei baffi!

Alla produzione culturale di Ottavio Suriani occorre guardare con interesse ed attenzione. Cercando, forse, si troverebbero altre testimonianze, tanto prolisso e felice appare il periodare intriso da una profonda preparazione professionale ed intellettuale.

Di Ottavio Suriani abbiamo letto anche un racconto dal titolo FEDE riportato nel numero unico (1° settembre 1895) MONTEODORISIO Santuario della Madonna delle Grazie (Arcangelo Caprara Editore Vasto Tipog. M. Zaccagnini)., Un esempio di narrazione di palpitante ebbrezza passionale che - attraverso il racconto di una miracolosa guarigione per intercessione della Vergine di una giovane (Graziuccia) tra la lacrime di speranza della madre Rosalba – fornisce uno spaccato vivo di testimonianza della tradizione paesana, del costume, del folclore, così carichi di austera civiltà millenaria e di incrollabile fede.

Giuseppe Catania

mercoledì 2 dicembre 2015

E' venuta a mancare Elvira Olivieri



Al marito Vincenzino, alla figlia Carmela, al genero Antonio, ai nipoti Andrea con Tania, Alessio, Rossana ed Enzo con Maria Chiara, a pronipoti Giorgia e Simone ed ai parenti tutti tutti giungano i sensi del nostro più profondo cordoglio..

lunedì 30 novembre 2015

Natale nel Borgo


Il 12 dicembre la ProLoco, il Gruppo Giovani "LA SORGENTE e l'associazione bandistica "CITTA' DI MONTEODORISIO" vi aspettano per le vie del borgo a Monteodorisio con i mercatini di Natale, stand gastronomici e attrazioni per grandi e piccoli. Se qualche espositore vuole partecipare può contattare MARCO 3381508725 oppure MARIACHIARA 3204246786.

martedì 17 novembre 2015

E' venuta a mancare Antonia Mascetra


Al figlio Francesco, alla nuora Paola, alla cognata, al cognato, alle nipoti, ai cugini ed ai parenti tutti giungano i sensi del nostro più profondo cordoglio.

mercoledì 4 novembre 2015

Il novello di San Martino a Monteodorisio VI edizione


Degustazione  del vino novello e castagne, cotiche e fagioli,
scrippelle e vin brulè.
Monteodorisio sabato 7 novembre

E' venuto a mancare Mario Sassi



Alla moglie Irene, ai figli Giuseppe ed Agostino, alla nuora Michelina e Giovanna, ai nipoti Mario,Mariangela e Chiara ed ai parenti tutti giungano i sensi del nostro più profondo cordoglio.

lunedì 2 novembre 2015

La commemorazione dei defunti a Monteodorisio



In occasione della commemorazione dei defunti si è tenuta stamane la celebrazione eucaristica presso la cappella cimiteriale di Monteodorisio.

«Finora sono 36 i defunti che quest'anno hanno lasciato la nostra comunità - ha spiegato il parroco don Nicola Antonini - ma noi li vogliamo ricordare attraverso le nostre preghiere che sono nutrimento per la salvezza delle loro anime. Tutti siamo chiamati alla Santità, per questo dobbiamo considerare sante anche le persone non necessariamente canonizzate dalla Chiesa, ma che hanno contrassegnato la nostra esistenza con gesti di grande valore».

Oltre alla festività di Ognissanti e alla commemorazione dei defunti, mercoledì 4 novembre si terrà la giornata dedicata al ricordo dei caduti in guerra.

Angela Menna





mercoledì 21 ottobre 2015

Oktoberfest Monteodorisio


Laurea Domenico Cipollone



Congratulazioni al neo Dottore Domenico Cipollone per la sua Laurea in Medicina e Chirurgia con 110 /110 e lode.

Da i tuoi amici un grande in bocca al lupo.

Un altro cittadino onorario: Edoardo Molisani, sindacalista di spicco in USA nella prima metà del '900




Alla lista dei nomi di coloro che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Vasto, si aggiunge quello di Edoardo Molisani, illustre conterraneo nativo di Monteodorisio, emigrato negli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso, e personaggio di spicco dell'I.L.G.W.U., potente sindacato del settore tessile.

Un nome sicuramente poco noto quello di Edoardo Molisani, omesso nella maggior parte dei testi pubblicati è riemerso quasi per caso attraverso la lettura di alcuni articoli pubblicati sul periodico Histonium diretto da Espedito Ferrara.

La cittadinanza onoraria venne conferita a Edoardo Molisani, capo dei "cloakmakers" (cappotti) della "Locale 48", e vice presidente dell'I.L.G.W.U., nell'autunno del 1947. "Edward Molisani nostro cittadino onorario", con questo titolo il periodico Histonium, diretto dal compianto Espedito Ferrara, dava risalto all'importante notizia. "Come attestato della sua instancabile opera di italianità", si legge nell'articolo, "ed in ringraziamento della sua attività filantropica a vantaggio delle città bisognose di soccorsi, compresa la nostra, il Sindaco, interprete dei sentimenti di gratitudine e di riconoscenza del popolo vastese, unanime e plaudente il Consiglio Comunale, ha concesso al sig. Edward Molisani la cittadinanza onoraria".
Molisani accettò senza riserve la cittadinanza onoraria e inviò una lettera di ringraziamento all'indirizzo del sindaco Florindo Ritucci Chinni: "Signor Sindaco, per me, lavoratore emigrato ed esule dal dolce suolo nativo, non c'era da sperare mai e poi mai una gioia sì vivida e sì profonda come questa che ho provato e che provo nel considerare l'alto onore che mi si fa nell'offrirmi la cittadinanza onoraria di Vasto. No! Signor Sindaco, io poco ho fatto per meritare tanta distinzione.
L'accetto, dunque, felicissimo e contento; ma non mi astengo di dichiarar loro che codesta gentile deliberazione dell'Amministrazione Vastese e del suo illustre Sindaco servirà ad incitarmi a compiere opere sempre migliori da buon lavoratore, da cittadino americano ed ora anche da cittadino onorario d'una delle più nobili comunità d'Abruzzo.
Con stima e con piena riconoscenza e con piena riconoscenza, fo a Lei, Signor Sindaco, ai componenti di codesto Consiglio Comunale ed a tutta la cittadinanza vastese i miei saluti ed i miei ossequi più cordiali".
Nato a Monteodorisio nel 1881, Edoardo Molisani all'età di 19 anni, lasciò la terra natia e la famiglia per seguire il sogno americano. Imbarcato a Napoli sulla Tartar Prince, dopo molti giorni di viaggio sbarcò a New York il 25 gennaio 1900.
Entrato nel settore tessile, ben presto ne divenne uno dei principali esponenti del sindacato di settore per difendere i diritti dei lavoratori. L'I.L.G.W.U., abbreviazione di International Ladies' Garment Workers' Unione, difendeva gl'interessi dei lavoratori dell'industria tessile formata soprattutto da ebrei ed italiani. Grazie a Luigi Antonini, campano, leader carismatico della sezione specificatamente italiana chiamata "Locale 89", e di Edoardo Molisani, capo dei "cloakmakers" italiani della "Locale 48" e delle "Dressmakers" (vestiti), il ramo italiano del potente sindacato per sarti per donna, poteva vantare nel 1940 di rappresentare 42mila affiliati e soprattutto era diventato una forza con cui bisognava fare i conti.
Dopo la cittadinanza onoraria, i rapporti tra l'amministrazione comunale ed Edoardo Molisani non si fermarono. In una successiva lettera inviata nel primi mesi del 1948, il sindacalista italo-americano espresse il forte desiderio di tornare in Italia per stringere le generose mani nel popolo vastese. "Onorevole e caro sig. Sindaco", si leggeva sulle colonne dell'Histonium, "Mi è giunta oltremodo gradita la sua lettera in data 2 corrente mese e, nel leggerla e nel rileggerla, l'animo mio s'è sentito rivivere in quell'ambiente d'Italia cui s'è dato nome di forte e gentile per la buona grazia che adorna le popolazioni del nostro Abruzzo. Se le mie condizioni di salute, al presente non buone, miglioreranno, mi procurerò la gioia di attraversare l'Atlantico ed immagini, Signor Sindaco, qual sarà il mio contento nello stringer mani così generose e così benevolenti come le Sue e come quelle di codesti nostri concittadini". Ma il pensiero di Edoardo Molisani era rivolto anche alla preoccupante situazione politica dell'Abruzzo che vedeva l'ascesa della sinistra. "Piuttosto, Signor Sindaco", sottolineava Molisani, "se n'avrà il tempo, si compiaccia di darmi notizie particolareggiate sul movimento politico degli Abruzzo, in generale e della città di Vasto e Monteodorisio, mio paese nativo, in particolare. I voti che ha racimolato costà il Partito erroneamente detto Comunista e che, in verità, dovrebbe chiamarsi Bolscevico, mi hanno profondamente sorpreso e addolorato. Per il fatto che nel mondo brilla l'idealità democratica di libertà, questo eminentemente sacro umano sentimento sovrabbonda proprio nel nostro Abruzzo".
Il sindacato dell'I.L.G.W.U., che ormai parlava quasi esclusivamente italiano, grazie al presidente Antonini, ed al vice presidente Molisani, nell'immediato dopoguerra si adoperò in prima persona per risollevare l'Italia dalle ceneri del secondo conflitto mondiale, sostenendo istituzioni universitarie, asili e associazioni. In Italia furono inviati ben trecento milioni in vestiari, farina e denaro. Nel maggio del 1949 Molisani venne premiato dal governo italiano per aver racconto un milione di dollari in favore della nostra nazione. La generosità dei nostri connazionali coinvolse anche il nostro territorio con l'invio di indumenti di lana, farina e denaro. I primi 800 dollari furono consegnati nel giugno del 1947 per mezzo di Umberto Bottari, 250 dollari consegnati per mezzo di Michele Vinciguerra, venuto appositamente a Vasto, per assolvere l'incarico conferitogli da Edoardo Molisani, insieme all'ing. Eugenio Spina, redattore del giornale italo-americano Il Progresso. Altri 250 dollari furono destinati all'Ospizio di Sant'Onofrio.
Questo il testo della lettera di ringraziamento inviata dal sindaco di Vasto Florindo Ritucci-Chinni:
"Il cuore dei nostri conterranei è sempre rivolto alla nostra terra; ogni iniziativa benefica, umana trova nel loro animo una immediata rispondenza. Citiamo: Edoardo Molisani cittadino onorario di Vasto già noto ormai e caro al nostro popolo. Egli ha recentemente inviato all'ospizio di S. Onofrio per tramite del nostro concittadino Michele Vinciguerra la cospicua somma di 250 dollari. I vecchietti raccolti nel pio luogo a salutare il placido tramonto della loro vita ringraziano il loro benefattore inviandogli in ricordo un gruppo fotografico con l'augurio di ogni bene dal Signore". Altre donazioni vennero fatte da Luigi Sansevero, a nome della Società L. V. Pudente, e dallo stesso Michele Vinciguerra "commosso dalla partecipazione dei buoni vecchietti alle esequie della mamma amatissima sig. Luisa Altruda-Vinciguerra".
Ma la visita di Molisani alla nostra città non poteva tardare ulteriormente. L'occasione fu l'inaugurazione di un grande orfanotrofio a Pozzuoli, costruita su iniziativa proprio della "Locale 48", e dei suoi 15mila italiani, e l'inaugurazione del Villaggio del Fanciullo a Santa Marinella in provincia di Roma, fondato da Mons. Carol Abbing. A Roma, Edoardo Molisani venne ricevuto in udienza da papa Pio XII e, successivamente da l Presidente della Repubblica Einaudi con il Presidente del Consiglio De Gasperi, il Ministro della Marina Mercantile Saragat e col Ministro degli Esteri Sforza. Nella stessa occasione gli venne consegnata la medaglia d'oro della Croce Rossa Italiana.
Dopo cinquant'anni di assenza, Edoardo Molisani tornava finalmente nella sua terra e non poteva mancare l'attesa visita alla cittadina che gli aveva concesso le chiavi della città. Seguiamo la visita vastese di quel 1° agosto 1949, attraverso la cronaca di don Felice Piccirilli: "Cento bambini, raccolti nel cortile della nostra Cattedrale, hanno lungamente applaudito al generoso benefattore dell'infanzia italiana. Un frugolino gli ha rivolto un affettuoso e riconoscente saluto ed offriva alla gentile signora Molisani un devoto omaggio di candidi garofani. Gli illustri benefattori posavano insieme alla lieta carovana di fanciulli per un gruppo fotografico. La visita veniva coronata da una generosa offerta del sig. Molisani a favore della nostra "Casa": l'abbiamo ricevuta come una manna e come un augurio. La suggestiva cerimonia si chiudeva con la distribuzione di una rubiconda fetta di cocomero ai fanciulli, i quali rivolgevano ai benemeriti visitatori un ultimo affettuoso saluto… ma solo con gli occhietti lustri di gioia, avendo mani e bocca impegnate a consumare il dolce frutto…". Dopo una breve tappa all'Ospizio di Sant'Onofrio, gli ospiti si trasferirono a Villa Bottari, nei pressi del convento dell'Incoronata, per il pranzo a base di pesce preparato da "Mimì a Mare", allietato dal coro diretto dal M° Aniello Polsi.
La visita negli Stati Uniti venne ricambiata dal Sindaco di Vasto, Florindo Ritucci Chinni, tre anni più tardi. L'occasione fu data dal matrimonio celebrato proprio negli States tra il figlio Franz e la figlia di Umberto Bottari.
Il Sindaco di Vasto venne accolto dal Segretario Generale, Edoardo Molisani, e dai membri del Consiglio Esecutivo riuniti in adunanza ordinaria nella sede della "Locale 48".
"Mi è particolarmente gradito poter salutare la vostra magnifica organizzazione, di cui tante volte ho sentito parlare in Italia e di cui abbiamo avuto tante prove commoventi di solidarietà sincera e spontanea", dichiarò il Sindaco Ritucci-Chinni, davanti ai rappresentanti sindacali, secondo quando riportato da Il Progresso Italo-Americano del 21 giugno 1952, "Quando la prima volta, dopo tanti e tanti anni di assenza, tornò in Italia il vostro Manager Eduardo Molisani, a cui porgo il mio cordiale e deferente saluto, ci siamo sentiti subito legati e lui, come a persona cara, che sa comprendere le altrui sofferenze, e la Città, che ho l'onore di dirigere e di rappresentare, lo ha voluto suo concittadino onorario, per esprimere a lui la sua riconoscenza ed a Voi il ringraziamento affettuoso e sincero di una popolazione, che vede con piacere e con soddisfazione il progresso e il benessere dei propri figli, che all'estero, a fatti e non a parole, onorano la grande patria d'origine".
Ricordando le iniziative di solidarietà promosse dalla "Locale 48", in favore dei bisognosi e dei bambini, come ad esempio la struttura nata a Pozzuoli, il Sindaco di Vasto, riuscì a strappare un contributo di mille dollari per le spese occorrenti per l'erezione dell'Orfanotrofio Genova-Rulli, perché "Nella mia città natale sono sorte delle iniziative, ma non possono reggersi per mancanza di mezzi, che non possono essere forniti da un popolo che difetta di organizzazioni come la vostra, e che appena può provvedere a sé stesso. Molti di voi conoscono le scarse risorse dei piccoli paesi del nostro circondario e dell'Italia meridionale che non possono provvedere all'educazione dei piccoli figli di gente povera, che vive stentatamente in vaste estensioni di territorio brullo ed infecondo".
Ritiratosi dalla scena sindacale, Edoardo Molisani lasciò spazio al figlio Howard, il quale divenne Primo Vice Presidente del Sindacato. Si spense all'età di 75 anni, il 13 gennaio 1957, a causa di un problema cardiaco.


Lino Spadaccini

mercoledì 14 ottobre 2015

Il Consiglio Comunale di Monteodorisio convocato per giovedì 22 ottobre




Il Consiglio Comunale è stato convocato presso la Sala Museale di Piazza Umberto I per il giorno 22 ottobre 2015 alle ore 19,30 per la trattazione dei seguenti argomenti:

1 LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA PRECEDENTI. 

2 SOPPRESSIONE GUARDIA MEDICA DI CUPELLO. PROVVEDIMENTI.

lunedì 12 ottobre 2015

Monteodorisio, auto in scarpata: ferito soccorso da eliambulanza



Un uomo alla guida di una Fiat Punto è rimasto coinvolto in un brutto incidente - erano circa le 7.15 - questa mattina al bivio tra Monteodorisio e Gissi: l'automobile, dai primi rilievi, sembra sia andata dritta mentre scendeva dalla ripida discesa che da Monteodorisio porta alla fondovalle Sinello.
Il ferito (M.N. del 1968) è originario di Gissi, ma residente a Vasto. Serie le sue condizioni, è stato trasportato dall'eliambulanza a Pescara dopo essere stato estrattodall'abitacolo distrutto dai vigili del Fuoco di Vasto.

Secondo una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, l'automobile è andata dritta colpendo frontalmente il guardrail ribaltandosi e finendo nella scarpata; sulla scena dell'incidente non appaiono segni evidenti di frenata. Potrebbe essere stato un malore a tradire l'uomo facendogli perdere il controllo della vettura.

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Cupello, che hanno effettuato i rilievi, e i la polizia municipale di Monteodorisio.

sabato 10 ottobre 2015

'Viaggiando verso te', via alla nuova stagione dell'A.C.R di Monteodorisio





Ogni sabato si prospetta entusiasmante e ricco di iniziative per i ragazzi dell'ACR di Monteodorisio.
Attività ludiche, giochi di inserimento, dialoghi e momenti di raccoglimento. Queste sono le attività che hanno dato il via alla nuova stagione dell'Azione Cattolica, che quest'anno prevede il tema dal titolo 'Viaggiando verso te', sull'esempio dell'itinerario percorso dalla Vergine Maria in visita alla cugina Elisabetta.

Durante la giornata i ragazzi sono stati divisi in gruppi dagli educatori in base alla fascia d'età. Circa 40 i bambini del gruppo 6-8, che nella Sala Teatrale del Santuario della Madonna delle Grazie, sono stati coinvolti in un gioco di conoscenza (un gomitolo lanciato tra i più piccoli fungeva da unione) e in seguito invitato attraverso un disegno i compagni di classe che non frequentano l'Azione Cattolica. Il tutto in vista della prossima 'Festa del Ciao', che vedrà protagoniste moltissime Parrocchie del territorio.




I bambini del gruppo 9 -11 sono stati coinvolti in un'atmosfera molto dinamica, ovvero un'agenzia di viaggio con quattro destinazioni. Gli educatori hanno dapprima spiegato l'importanza delle mete e assegnato ad ognuno alcune postazioni, dove i ragazzi svolgevano determinati compiti.

Ai più grandi ( gruppo 12 -14), è stato presentato un treno i cui vagoni avevano varie tematiche (responsabilità, lotta per l'imanità, settore ACR). Per ogni carrozza, gli educatori hanno preso in considerazione personaggi di grande rilievo per la cristianità (S. Giovanni Paolo II, Martin Luther King, Mahatma Gandhi), illustrando la loro storia e le scelte rivelatesi fondamentali per la quotidianità.


«L'augurio è che i nostri ragazzi crescano armoniosamente – ha spiegato il parroco don Nicola Antonini - e che siano nel futuro le speranze che accompagneranno non solo la comunità di Monteodorisio. E' il modo attraverso il quale l'umanità può beneficiare di un rinnovamento che sia di forza per tutta la generazione umana; bisogna, quindi, curare questa forma di crescita e maturazione, che è positiva per il futuro dell'umanità».

L'A.C.R di Monteodorisio coinvolge anche gli adolescenti e gli adulti attraverso il gruppo dei Giovani e Giovanissimi con incontri settimanali che si svolgono ogni venerdì nella sala Maurizio Natale.


Angela Menna

lunedì 28 settembre 2015

E' venuta a mancare Angiolina D'Orfeo



Ai figli Giuseppe, Annarosa, Antonio, Nicola, Pasquale, Cesare, Paolo e Giulio, alle nuore, alle sorelle suor Vittoria e suor Rosina, ai nipoti, ai pronipoti ed ai parenti tutti giungano i sensi del nostro più profondo cordoglio.

domenica 27 settembre 2015

La patria; geografia dell' Italia: parte. 2. Provincie di Aquila, Chieti, Teramo, Campobasso (1899)


Pittoresco paesello su d’una ridentissima collina, a 315 metri sul mare, da cui dista 10 chilometri e a 8 da Vasto. Ha una bella chiesa parrocchiale con antichi dipinti e pregevoli stucchi; e in luogo d’una antica chiesuola si sta costruendo un santuario dedicato a Maria SS. delle Grazie, di stile Rinascimento, opera dell’ingegner Benedetti di Vasto. Monteodorisio ebbe celebrati conventi, quali quelli di san Francesco d’Assisi, di cui restano che spaziose colonne di granito egizio e la vicina chiesa, di stile ogivale, dichiarata, allo stato di rudere, monumento nazionale; quello dei celestini, di cui non resta che una torre diruta, e quello di san Bernardino, la cui chiesa, tra i ruderi di tutto il resto, pare sfidi lo spirito distruttore degli uomini e l’ali edaci del tempo.
Il territorio è fertile e salubre; produce ottimo olio e vino, cereali e frutta, che si speortano con facilità per le diverse comode strade, che in poco più di un’ora menano a Vasto, Casalbordino e stazioni. I suoi molti boschi, come prima abbondavano di pastorizia e di cacciagione, ora, ridotti a campi, abbondano d’ogni specie di raccolto.




La tradizione e i molti cimeli rinvenuti, fanno fede che Monteodorisio sorse dai ruderi d’una illustre città frentana, della quale finora si ignora il nome. Fra i tanti segni dell’antica origine sono notevoli un’edicola bellissima in contrada sant’Anna; l’urna di Acta, decenne figlia di Flavio Fortunato e Flavia Vestilia; l’altra di Caio Figellio alla Moglia Caia Lucia Talla e la lapide sepolcrale di Massidio Proculo sul cenere di Crittiae Valentinae, uxori integrissimae.



Monteodorisio fu capoluogo di famosa contea con 17 castelli e casali, capace di mettere in campo 10000 combattenti in tempi in cui il diritto della forza e quello della libertà lottavano tra loro disperatamente. Di quest’antica grandezza non restano che gli avanzi di mura reticolate, diversi torrioni e parte di un castello, che nel medioevo fu una delle più potenti rocche della regione. Ebbe anche molti e famosi conti, tra i quali notevoli Roberto di Loritello, normanno (1059), nipote di Roberto il Guiscardo; Pandolfo di Sangro, figlio di Odorisio, che col nome del padre pare abbia rinnovato quello del paese. Monteodorisio ebbe parte luminosa negli avvenimenti svoltisi nel reame di Napoli da Giovanna I e Ferdinando il Cattolico e Carlo I. Nel 1349 Giovanna I donò Monteodorisio a Pietro Lalle Camponeschi di Aquila, vicerè d’Abruzzo; nel 1351 re Luigi d’Angiò venne col suo esercito in Monteodorisio; nel 1423 fu preso da Braccio da Montone e ripreso poi da Attendolo Sforza. Nel 1391 fu conte di Monteodorisio il celebre Francesco del Borgo, la cui figlia, Giovannella, ne 1407 ne diede gli Statuti ; Giovanna II, nel 1418, ne concesse la contea a Perdicasso Barrile, confermatagli poi da Alfonso I d’Aragona. Nel 1485 Monteodorisio fu rovinato e quasi distrutto dal famoso Giovanni della Rovere, fratello di Giuliano; nel 1632 ne fu feudatario Giulio Cesare di Capua, principe di Conca. Dalla famiglia Barrile ed Aragonese il contado di Monteodorisio passò a casa d’Avalos, ai cui eredi tuttora il titolo e gli ex feudi.


Nel 1732, per l’incontro di Fabrizio Colonna con Michelangelo d’Avalos, in cui si mostrarono ancora una volta gloriosi sotto il sole i padiglioni presi ai turchi e la tenda di Carlo V, Monteodorisio manda l’ultimo debole bagliore del suo fastigio feudale e con la nova amministrazione civile (1807-10) perdette la giurisdizione della sua Corte Comitale sopra le 14 Università. Ora si regge a semplice Municipio di capoluogo che fu potentissima contea, la cui poesia pare ancora emani dalle sue mura e torri maestose, ricordi d’un passato florido e glorioso, testimoni di tempi in cui l’Italia fu tutta un maggio e tutto il suo popolo cavaliere.



Diede i natali al canonico Leonardo Scardapane, istitutore ed oratore valentissimo, morto nel seminario di Lanciano nel 1835. Di lui si conservano dagli eredi alcune opere stampate.