lunedì 9 ottobre 2023

La chiesa di san Francesco d'Assisi in Monteodorisio

 


in«La rivista abruzzese di scienze, lettere ed arti di Teramo», Teramo, fascicolo V, maggio 1895, anno X, Tipografia del Corriere Abruzzese, 1895, pp. 235-236.

Trattasi di un tempio d'indiscutibile antichità, rimarchevole per lo stile ogivale che mostrasi più accentuato nella porta maggiore, nel sovrastante rosone e nella volta dell'Abside, per gli altari che vi si ammirano, egregiamente intagliati in legno dorato, e pei dipinti murali che potrebbero interessare la Storia dell'Arte si giungesse a rimuovere abilmente la calcina che li ricopre.

Ma poiché pel tempo devastatore ed incuria della manutenzione lo edificio minaccia rovina, è uopo prendere un provvedimento per la conservazione di esso.

Questo, in sunto, fu il mio rapporto del 5 giugno 1885, dove ampliamente ne feci la descrizione alle autorità superiori.

Nel gabinetto archeologico di Vasto, ricco di preziosi ricordi della storia nostra, molti ed importanti manoscritti vi si conservano, Si rinvengono ricordi e documenti sulle antichità del vicino comune di Monteodorisio, che tanta parte ebbe nei fasti di questa regione, per essere stato la sede di un importante contado, avente sotto di se molti comuni.

Ivi nel medio-evo e nei tempi posteriori si svolsero fatti che in gran parte si potrebbero raccogliere a corredo delle patrie istorie.

È là che s'erge ancora una parte del suntuoso castello con le sue torri maestose dominanti l'ubertosa a ridente vallata del fiume Sinello. Ivi sono i ruderi di mura e controforti che ne attestano l'antica importanza!...

Quivi forse, in epoca a noi ignota, si contrastavano con lotte indomabili il diritto della forza contro quello della libertà!

Ed ora nulla di più!..Il tempo divoratore, l'incuria e l'ignavia di versi secoli hanno distrutto tanti ricordi... tanta grandezza!

La struttura del tempio che descriviamo rimonta al decimoterzo secolo, unitamente a quella dell'annesso convento, del quale non restano che pochi ruderi.

La sua prospettiva, come si è detto, di stile ogivale, conserva ancora pregevole portone d'ingresso ed il rosone, ornati con pietre lavorate a fogliami, incisioni ed intagli rilevati.

La cornice della porta si conserva in mediocre stato ancora, non così il rosone, del tutto deperito, non restandovi di rimarchevole che la sola cornice.

L'interno della chiesa offre uno spettacolo desolante!... Il tetto pressocché smantellato e quel poco che vi resta minaccia imminente rovina. Le pareti, che un tempo erano decorate di pregevoli affreschi, ora sono ricoperti da ruvido intonaco, cui l'inesorabilità del tempo ha staccato dal muro travolgendo con se quei pregevoli lavori, che forse i più rinomati artisti del tempo - di questa terra feconda di genii in ogni epoca - vi avevano infusa la loro attività. L'Abside o coro, conserva ancora le tracce della sua stupenda struttura. È rimarchevole per la sua volta gotica, con armatura di pietre da taglio che ne sostiene la crociera. Dai poche avanzi - che ancora si conservano - ma pochi in vero, si argomenta che la chiesa era fornita di pregevoli decorazioni in legno istoriato e dorato, avanzi che oggi offrono l'ingrato spettacolo di vederli sparse in frantumi e scrostate in tutta la chiesa sfidandole intemperie ed il tempo e più ancora l'ignavia di chi era preposto a conservarle!

Qua e là qualche pezzo di colonna di granito egizio che ricorda la grandezza del tempio!... Il resto tutto è distrutto... Non una lapide, una memoria per tramandare ai posteri almeno la tradizione di tanta grandezza!

E pure se la fatale procedura burocratica avesse permesso sin dal 1885 la consegna di questo edifizio al Ministero della Pubblica Istruzione, qualche ricordo di più si conserverebbe! Ora il Ministero che lo riceve per conservarlo allo stato di rudere!

Fatale burocrazia!... Un decennio ancora ed anche il rudere sarebbe stato distrutto!

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