Disegno di Achille Beltrame, su “La Domenica del Corriere”, del febbraio del 1911, che annunciava il ritrovamento di antiche monete a Monteodorisio.
Il giorno 9 febbraio corrente venni a sapere che un
contadino di Monteodorisio a nome Amadio di Paolo, mentre faceva il divelto per
mettere una vigna in un suo terreno in contrada Rivullo, aveva rinvenuto, a
circa 50 centimetri di profondità, un piccolo vaso fittile pieno di monete
antiche di oro e di argento.
Assicuratomi della autenticità della notizia, presi
le opportune misure per impedire che il tesoretto monetale andasse sperperato;
e cinque giorni dopo l'Amadio stesso venne a farmi deposito delle monete rinvenute,
nel numero di 10 di oro e 1062 di argento, da me poi così classificate:
n 4 VENEZIA AU (Oro) Andrea Dandolo
doge 1342-1354 zecchino
n 1 VENEZIA AU Giovanni Dolfin
doge 1356-1361 zecchino
n 1 VENEZIA AU Marco Cornaro
doge 1365-1367 zecchino
n 4 VENEZIA AU Andrea
Contarini doge 1367-1382 zecchino
n 85 ANCONA AR (Argento) Secolo XIII -
XV grosso
n 23 RIMINI AR Repubblica
1250-1355 grosso
n 4 AREZZO AR Guido Tarlato
Vescovo 1313-1326 grosso
n 1 AREZZO AR Giudo Tarlato
Vescovo 1313-1326 bolognino
n 525 BOLOGNA AR Repubblica
Enrico VI Imp. 1191-1337 bolognino
n 1 BOLOGNA AR Giovanni e
Giacomo Pepoli 1347-1350 bolognino
n 60 BOLOGNA AR Giovanni Visconti
vescovo di Milano 1350-1454 bolognino
n 27 REGGIO EMILIA AR Nicolò
Maltraversi vescovo 1233-1293 bolognino
n 1 BOLOGNA AR Urbano V
1362-1370 bolognino
n 35 MODENA AR Repubblica
Federico II Imp. 1226-1293 grosso
n 3 MODENA AR Repubblica
Federico II Imp. 1226-1293 bolognino
n 198 ROMA AR Urbano V Papa
1367-1370 mezzo grosso
n 96 ROMA AR Urbano V Papa
1367-1370 grosso
n 3 NAPOLI AR Roberto D'Angiò
1309-1343 gigliaio
Sono tutte in istato di perfetta conservazione le monete trovate nel ripostiglio di Monteodorisio, il quale se non è di
eccezionale interesse numismatico, non avendoci rivelato esemplari inediti od
unici, è tuttavia importante sia pel numero delle monete di cui si compone, sia
per averci restituito monete rare come lo zecchino del doge Marco Cornaro ed il
bolognino di Enrico VI della zecca di Bologna; e monete rarissime come il
grosso ed il bolognino di Guido Tarlato vescovo, della zecca di Arezzo; ed i
bolognini di Giovanni e Giacomo Pepoli e quelli di Urbano V della zecca di
Bologna.
Non è possibile poi precisare a quanto rimonti il
sotterramento di questo tesoretto monetale: certamente esso avvenne dopo il 1367,
ch'è la data di conio dello zecchino di Andrea Contarini, la moneta più recente
che si trovi nel ripostiglio.
E perché il logo dove il ripostiglio fu rinvenuto,
in vicinanza del Vasto, può supporsi che vi fu interrato o nel XV secolo,
quando nelle nostre contrade ferveva continua la guerra fra Angioini ed
Aragonesi che si contendevano il Regno di Napoli; o nel 1566, quando i Turchi,
sbarcati nel Vasto il giorno 1 agosto, la misero a sacco e a fuoco e tutta la
gente scappò fuori del Guasto e restò più di un anno nascosta nelle selve
vicine per l'abbruciamento predetto, come si legge in una cronaca del tempo.
E nel dar fine a questo mio articolo sento il
dovere di rendere pubbliche grazie al dott. Ottavio Suriani, sindaco di
Monteodorisio, alla cui efficace cooperazione si deve se tutti gli esemplari
che componevano il prezioso ripostiglio potettero essere recuperati.
Prof. L. Anelli
R. Ispettore dei Monumenti e
Scavi del Circondario di Vasto.
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