A leggerli e a valutarli una giuria composta dai giornalisti Enrico Grazioli, Enzo D’Antona, Leopoldo Petto e Cristiano Degano, da Maria Cristina Benussi, ordinario di Storia della letteratura italiana all’Università di Trieste, dalla scrittrice Carla Carloni Mocavero, dal geriatra Gabriele Toigo e dalla filosofa e saggista Michela Marzano, in qualità di presidente.
La giuria nei scorsi giorni si è riunita e ha scelto i venti racconti vincitori che saranno pubblicati il prossimo settembre in un libro editato in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer. Nell’ambito di questi venti, quattro racconti hanno ricevuto una menzione speciale. La presidente Marzano - il cui ultimo romanzo, “Idda”, parla proprio di memoria perduta e di vite rimesse in discussione dopo la comunicazione della diagnosi di malattia di Alzheimer - ne ha scelti tre.
Si tratta degli scritti: “Lei” di Nausica Manzi di Montedorisio in provincia di Chieti; “Senza nome” di Serena Barsotelli, proveniente da Camaiore, in provincia di Lucca; e “La patente nel cassetto delle posate”, di un’autrice, Martina Lusi, ancora della provincia di Chieti (Mozzagrogna). Ecco le motivazioni espresse dalla filosofa. «Il racconto “Lei” mi ha colpito per la delicatezza con cui viene raccontato il rapporto tra la voce narrante e Linda, la scrittura tersa, l’inno all’amore.
Del secondo, “Senza nome” mi ha colpito lo sforzo di narrativizzare soprattutto attraverso i dialoghi, che sono spesso una sfida per chiunque scriva. Nella “Patente nel cassetto delle posate” infine - scrive Marzano - è “bello e intenso l’intreccio familiare tra padre, nipote e nonna, in cui si cercano di mostrare le reazioni diverse di fronte alla malattia di una persona cara».
L’appuntamento pubblico con la proclamazione dei vincitori - inizialmente fissato per domani a palazzo Gopcevich - è stato annullato e rimandato a data da destinarsi alla luce dei provvedimenti legati all’epidemia da coronavirus. La decisione è stata ufficializzata ieri dai vertici della de Banfield, associazione impegnata da oltre trent’anni nel sostegno e l’ascolto delle persone anziane non autosufficienti, e in prima linea anche nel sostegno a chi si prende cura dei malati di Alzheimer, i cosiddetti caregiver, e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica su una problematica che solo in Italia coinvolge circa 1 milione e 200 mila persone.
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