mercoledì 25 marzo 2020

25 Marzo: DANTEDÌ Giornata Nazionale dedicata a Dante - INTITOLAZIONE DELLA SALA MUSEALE DI PIAZZA UMBERTO I A SORDELLO DA GOITO

Sordello da Goito inginocchiato di fronte a Virgilio, illustrazione di Gustave Doré.

LA GIUNTA COMUNALE
CONSIDERATO che questo ente è proprietario di una sala polivalente ubicata in p.zza Umberto I; RITENUTO di esprimere con il presente atto la volontà condivisa dalla comunità di Monteodorisio di dedicare, nell’ambito delle celebrazioni dell’anno 2021 per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, la sala museale in questione, ad oggi priva di intitolazione, a Sordello da Goito, nato a Goito tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, poeta e trovatore italiano in lingua provenzale, al servizio di Carlo I°d'Angiò, conte di Provenza, durante la spedizione di Carlo in Italia, che venne fatto prigioniero e ristretto nelle carceri di Novara. Nel 1226, per sollecitazione di Papa Clemente IV fu riscattato dal re angioino ed ottenne, nel 1269, quale ricompensa per i servigi prestati al Re, cinque castelli in Abruzzo, tra cui quello della Contea di Monteodorisio. Sordello da Goito è ricordato da Dante Alighieri, nella Divina Commedia - Purgatorio - CantoVI.

Ma vedi là un’anima che, posta

sola soletta, inverso noi riguarda:
quella ne ’nsegnerà la via più tosta".





Venimmo a lei: o anima lombarda,
come ti stavi altera e disdegnosa
e nel mover de li occhi onesta e tarda!



Ella non ci dicëa alcuna cosa,
ma lasciavane gir, solo sguardando
a guisa di leon quando si posa.





Pur Virgilio si trasse a lei, pregando
che ne mostrasse la miglior salita;
e quella non rispuose al suo dimando,



ma di nostro paese e de la vita
ci ’nchiese; e ’l dolce duca incominciava
"Mantüa..." e l’ombra, tutta in sé romita,





surse ver’ lui del loco ove pria stava,
dicendo: "O Mantoano, io son Sordello
de la tua terra!"; e l’un l’altro abbracciava.



Invettiva contro l'Italia

Dante a questo punto prorompe in una violenta invettiva contro l'Italia, definita sede del dolore e nave senza timoniere in una tempesta, non più signora delle province dell'Impero romano ma bordello: l'anima di Sordello è stata prontissima a salutare Virgilio solo perché ha saputo che è della sua stessa terra, mentre i cittadini italiani in vita si fanno guerra, anche quelli che abitano nello stesso Comune.

Ahi serva Italia, di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!

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