domenica 30 settembre 2012

27 agosto di questo anno 1771



In detto giorno ad ore circa 16, tra gran serenità di tempo una mutazione istantanea, cominciò a cader grandine, che senza riserbole la più grossa era quanto un ovo, ed in tanta quantità, che leva più di un palmo addivenendo a secco senz’acqua, e durando più di quarti ore di orologio La quale recò tant’orrore che credeasi finazione di mondo Grandine non mai veduta in tempo di vita mia.
Lo sterminio che ava accagionato lo lascio alla considerazione di chi leggerà questi caratteri, e la quantità, la durata e la maniera con cui scaricò la grandine ed il tempo in cui venne. Insomma perduto mosto, ed sopra gli altri generi di frutta.
La nostra casa che potea raccogliere almeno da 130 salme di mosto e da una 40 di sacchi di oliva, avea raccolto salme 38 di mosto e di mala qualità, e sacchi 6 d’oliva, questa disgrazia aggiungosi altre due, cioè della morte di un cavallo di valuta almeno ducati 36, perché giovane di circa 8 anni e di buona verba e bontà e di 29 porci sopranni che dentro una settimana doppo san Matteo si morirono, mentre una moretta di 8 anni si vide tutta infetta, onde si può dire che in casa si è perso da 300 ducati in questo anno.
La suddetta grandine fra gli altri luoghi afflisse maggiormente questa terra di Scerni, potendocela ricordare a dovere.
Carestia d’olio, che mai vi sarà stato, pure per la concorrenza dei forestieri, mentre nella Puglia ed altrove senz’olio, anche da Napoli, l’olio dentro i trappeti a carlini due il vommolo, e grano anche dippiù, lo mosto abbeanche in altri luoghi senza grandine, non ha fruttato e poco …. Onde carissimo sarà il prezzo che giungerà almeno ad una trentina di carlini la salma, laddove in più anni passsati venduta la salma a 7.8.9 e sin a 10 carlini nell’ultimo, oltre la gran quantità venduta per vino guasto nel Vasto, cosicchè si disprezza da tutti, e tutti in un tempo si è rapprezzato sia da memoria a successori affine sempre stimasi l’abbondanza.

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