domenica 4 settembre 2011

Processione della Madonna delle Grazie in occasione del 125° anniversario del primo miracolo



Secondo la tradizione orale popolare, il primo fatto miracoloso è quello riportato anche da un documento dell'archvio del Santuario e avvenuto verosimilmente durante il mese di Luglio del 1886. Si è giunto a questa conclusione perché nel documento si legge «mentre i lavori erano in corso». Eccone il racconto: «In quei giorni, mentre i lavori erano in corso, una donna del vicino paese di Cupello portò a far visitare dal dottore di Monteodorisio, bravo pediatra noto nei paesi vicini, la sua bimba di otto mesi, gravemente in ferma. Col cuore schiantato dal referto me dico e con l'animo pieno di rassegnazione cristiana per l'imminente perdita della sua creaturina, questa madre se ne tornava a casa. Vedendo movimento intorno alla Chiesetta della Madonna delle Grazie si mise ad osservare domandando spiegazioni all'ope raio. Il Turco le diede gli opportuni chiarimenti, e, letto sul suo volto tanta tristezza, gliene chiese il motivo. La donna, ritornata repentinamente nella sua realtà, scoppiò in un pianto dirotto, mentre gli mostrava il suo fiorellino appassito e rispondendo alle domande gli fece capire che era questione di altri due o al massimo tre giorni di vita. In quel momento il Turco vedendo quell'acqua che gli impediva di proseguire a lavorare e sapendo che era sgorgata proprio sotto l'altare della Chiesetta dedicata a Maria Santissima, ispirato da luce interiore soprannaturale, disse a quella donna con voce sicura e con parole profetiche: “Coraggio! Non aver paura! La bambina guarirà perché lo vuole la Madonna delle Grazie! Prendi un po' di quest'acqua, medicina di Maria Vergine contro ogni male, falla prende-re alla bimba e sicuramente guarirà!” La donna credette a quelle parole e, trovata una bottiglia in una casa vicina, la riempì di quell'acqua e la portò con sè. A casa la donna faceva - 9 continue abluzioni con quell'acqua alla figlioletta e gliene faceva bere qualche cucchiaino ogni tanto. Ciò nonostante la piccola peggiorava continuamente. La fiducia di quella donna nella Consolatrice degli Afflitti e Tesoriera di tutte le grazie non veniva mai meno, mentre nei parenti tanta era la certezza della morte imminente che avevano preparato tutto l'occorrente per il funerale non esclusa la cassa da morto. Con grande meraviglia di tutti, non però della madre che sperimentava la protezione della Regina del Cielo, la bimba iniziò un graduale miglioramento che la portò alla completa guarigione. Allora la madre della bimba raccontò a tutti come la bimba fosse guarita per intercessione della Madonna delle Grazie mediante l'acqua scaturita dalla sua Chiesetta in Monteodorisio. Insieme ai parenti corse a ringraziare la Madonna delle Grazie, portandoLe come voto la cassetta mortuaria con i vestitini da angelo che sarebbero dovuti servire per la sepoltura della figlioletta ». La lettera del Sindaco di Monteodorisio, scritta il giorno 8 novembre 1886 e indirizzata al Sottoprefetto del Circondario dì Vasto, dice: «Da quel che mi fu riferito intorno agli effetti miracolosi che si attribuiscono all'acqua del detto pozzo mi risulta che passando lì un giorno dello scorso settembre un cittadino vastese sofferente di un'oftalmia, ed essendosi lavato con quell'acqua ne rimase guarito, e da ciò la credenza che essa fosse miracolosa ». Non meravigliamoci se i nostri padri agivano come noi: non documentavano i fatti,. ma preferivano raccontarceli come li ricordavano. quasi che pensavano, che noi facilmente non avremmo dato peso ai loro documenti o più sicuramente convinti che certecose non si possono mai dimenticare. Come per ogni manifestazione di soprannaturale la Chiesa si mantenne ad una giusta distanza quasi guardando con diffidenza e indifferenza l'evolversi di quei fatti. Si dice ancora «voce di popolo voce di Dio», perché il popolo naturalmente sente Dio. In un baleno queste notizie divennero di dominio pubblico tra le popolazioni dei paesi vicini, fino al Molise, come attestano i particolari della foto accanto, riprodotta da un ex voto, scampato alle varie distruzioni ed ora gelosamente custodita. Vi si legge: «A divozione del Sig. Giuseppe Bosco di Domenico di anni 17 di Vasto per il miracolo ricevuto da Maria Santissima delle Grazie per averlo liberato da una disgrazia mortale nella frana di Agnone nel dì 26 Settembre 1886».

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