di ANTONIO DI FAZIO
Il
20 aprile (del 1087) è il giorno in cui le sacre ossa di San Nicola partirono
sulle caravelle dei marinai baresi da Myra dirette a Bari; in quella fausta
ricorrenza. ogni anno i pellegrini di San Nicola che giungono a piedi a Bari cominciano
la preparazione spirituale e logistica per il pellegrinaggio. il santo viaggio di sette
giorni, ponendo il bastone (bordone) dietro l'uscio di casa, mettendo in
evidenza l'effige del Santo e facendo proponimenti; alcuni capigruppo preparano
i bordoni per i novizi della compagnia. Già il 6 dicembre dell'anno precedente,
in occasione della loro venuta a Bari (con mezzi motorizzati) per omaggiare il
loro Santo, hanno colto l'occasione di prenotare i luoghi del pernottamento
nelle chiese, nei conventi da utilizzare per il pellegrinaggio del maggio
successivo.
Purtroppo
quest'anno hanno visto avvicinarsi la data del 1° maggio con sempre più rammarico
e delusione poiché le decisioni governative e regionali per il contenimento del
Covid-19 ha fatto progressivamente perdere ogni speranza di poter partire;
peraltro sono stati annullati anche i festeggiamenti che nella città di Bari si
organizzano 1'8 e 9 maggio per la festa della traslazione delle ossa di san Nicola.
La
pandemia ha fatto ciò che in tanti anni o secoli non era mai accaduto, la
chiusura delle chiese, la chiusura delle scuole e tante altre cose; anche il
pellegrinaggio dei devoti a Bari non ha mai subito chiusure totali, si è registrato
qualche rallentamento solo in alcun i anni durante la Seconda guerra mondiale.
Questa
pandemia vede approssimarsi ricorrenze importanti della nostra vita sociale,
comunitaria e religiosa, le vede mestamente scorrere, superare e allontanare
nel tempo registrando la delusione. il disappunto, l’impotenza, ma anche la
speranza nel futuro. Sono ricorrenze e manifestazioni che la tradizione. la
consuetudine, l'amore, il marketing e il consumismo da sempre hanno scandito
con il fluire delle nostre vite; per la prima volta non le abbiamo potute
festeggiare coralmente.Tra queste manifestazioni come non citare la settimana
Santa, la Pasqua con il rito della Pasquetta. il 25 aprile, il 1 maggio e. per
il popolo pugliese, e barese in particolare, l'approssimarsi della festa che
ricorda la traslazione delle ossa di San Nicola da Myra a Bari, avvenuta il 9
maggio del 1087 ad opera di marinai baresi. Da quel giorno e senza alcuna
interruzione, ogni anno si festeggia l'avvenimento con una Sagra che prevede
riti civili e religiosi.
Della
Sagra ci mancheranno tante cose: il Corteo Storico, il sorteggio del
peschereccio che avrebbe ospitato la statua di San Nicola per la processione a
mare, la questua del Comitato tra i cittadini per concorrere al sostentamento
della festa, le luminarie sempre più ardite e tecnologiche, i fuochi
d'artificio spettacolari, le bancarelle sul lungomare. la vendita delle nocelle
tanto ricercate dai pellegrini, la marea di gente nelle piazze e le strade
della festa. Soprattutto. non ci sarà la processione della statua del Santo
per le vie della città con la sua carica benedicente e propiziatoria. il suono
della banda, rimbarco dell'effigie sul peschereccio con il frenetico
andirivieni delle numerose barchette che portano i fedeli a rendere omaggio al
Santo, le centinaia di compagnie di pellegrini che vengono da lontano e che
animano la processione.
Per
il Corteo Storico, con cui si rievoca l'arrivo delle sacre reliquie, ci sono
proposte per rimandarlo al 6 dicembre, data in cui si fa memoria della morte di
San Nicola. Per la festa religiosa probabilmente. ci sarà una diretta TV delle
funzioni importanti nella Basilica e tra queste, auspicabilmente, il prelievo
della santa Manna dalla tomba del Santo.
Solo
evocare questi momenti della Sagra che non potremo rivivere provoca una
scarica di emozioni e una grande nostalgia assale sia i fedeli che i cittadini
perché il Santo è tra gli elementi costituenti il senso di appartenenza alla
città di Bari.
Come
per tante attività e ricorrenze, grande dolore dal numeroso popolo dei fedeli e
dei pellegrini di San Nicola che è profondamente deluso e rammaricato per
l'impossibilità di onorare il voto fatto al Santo. Tra questi lo sono
particolarmente i pellegrini a piedi delle compagnie di Vasto, di San Salvo, di
Gissi, di Monteodorisio e di Fragneto Monforte; essi fanno già progetti per
poter venire comunque a Bari ad omaggiare e pregare sulla tomba del Santo, appena
le autorità lo consentiranno. Come sempre, essi hanno tante cose da chiedere a
San Nicola, ma ciò che più preme è di saldare il debito di un voto fatto perché
un nuovo patto, nuove richieste di grazie hanno ancora da portare direttamente
al loro Santo.
di ANTONIO DI FAZIO'
meno male.La realtà prevale.
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