vocabolario del dialetto storico štrèṷsə
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domenica 31 dicembre 2017
martedì 26 dicembre 2017
E' venuta a mancare Angela Di Lello ved. Mirolli
Alle figlie Rosina e Norina, alla nuora Anna, ai generi Alfonso e Marcello, ai nipoti ed ai parenti tutti giungano i sensi del nostro più profondo cordoglio.
Il rito funebre avrà luogo mercoledì 27 dicembre alle ore 10,30 presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in Monteodorisio, muovendo dall'abitazione in vico I Madonna delle Grazie, 12.
venerdì 22 dicembre 2017
E' venuta mancare Angela Di Bussolo ved. Fitti, aveva 102 anni
giovedì 21 dicembre 2017
SI RIUNISCE IL CONSIGLIO COMUNALE giovedì 28 dicembre 2017 - Alle ore 17,00
1°- LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA PRECEDENTE;
2°- VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2017/2019 - RATIFICA DELIBERAZIONE DI G.C. N.82 DEL 22/11/2017 REDATTA AI SENSI DELL'ART. 175, COMMA 4, DEL D.LGS. N. 267/2000;
3°- PROPOSTA DI PROJECT FINANCING PER “L’AMPLIAMENTO DEL CIMITERO COMUNALE". VARIANTE SEMPLIFICATA AL PIANO URBANISTICO. APPOSIZIONE DEL VINCOLO PREORDINATO ALL'ESPROPRIO - DICHIARAZIONE DI PUBBLICO INTERESSE. APPROVAZIONE STUDIO DI FATTIBILITA'. PROVVEDIMENTI CONSEGUENTI.
mercoledì 20 dicembre 2017
I 102 anni di Angela Di Bussolo
«Ha sempre vissuto la sua vita in modo pacato dedicandosi al lavoro e alla famiglia». Alla domanda: «Qual è il segreto per superare la fatidica soglia dei 100 anni?», la nipote della signora Angela Di Bussolo risponde così.
Nata l'11 dicembre 1915 a Monteodorisio, piccolo borgo dell'entroterra vastese, Angela è l'ultima di sette figli. Nel 1935 sposa Antonio Fitti, contadino che lascia la sua famiglia per partire in guerra e che morirà nel 1980. Con lui Angela diventa mamma di cinque figlie: Concetta, Filomena, Maria, Giovina e Rosa.
Ma improvvisamente la vita diventa dura, soprattutto per le sue figlie. La famiglia si adegua e alcune di loro si trasferiscono al Nord per migliorare le proprie condizioni lavorative. Iniziano a lavorare nelle risaie e nelle fabbriche piemontesi per far fronte alle problematiche economiche. Non sopportando la distanza con i suoi familiari, negli anni ’80, Angela si trasferisce a Novara. Da allora, la donna è sempre riuscita a tenere salda la sua famiglia, malgrado l’avanzare dell’età. Nonostante duri momenti di difficoltà, la vita le ha regalato la possibilità di diventare non solo bisnonna, ma anche trisnonna.
«Vivere con spensieratezza, avere la fede in Dio e pensare anno dopo anno di poter raggiungere la terra natia per risentire i profumi di un tempo mai dimenticati». Se due anni fa, la signora Angela ci svelava il segreto per arrivare a spegnere le fatidiche 100 candeline, oggi, a ben 102 anni, il “mistero” che si cela dietro ad un traguardo così importante non è cambiato affatto.
«Bisogna vivere la propria vita in modo pacato dedicandosi al lavoro e alla propria famiglia» è il motto che incarna a pieno la vita della signora Angela. Nel giorno del suo compleanno, l’anziana donna ha ricevuto moltissimi auguri dai suoi cari, da tutte le persone che la conoscono e un omaggio floreale dall’amministrazione comunale di Novara.
Angela Menna
lunedì 18 dicembre 2017
Natale in Armonia
Mercoledì 20 dicembre alle ore 18.30, presso la Chiesa Parrocchiale, concerto di Natale
con l'Orchestra Giovanile "G. Rossetti" di Vasto
offerto dall'Amministrazione Comunale.
Ben 60 ragazzi della scuola "Rossetti" si esibiranno in bellissime e piacevoli musiche natalizie.L'orchestra è curata dai docenti di strumento musicale Roberto Laccetti (chitarra), Andea Di Mele (violino), Selina De Santis (flauto), Mauro Gallo (pianoforte) e Michele Di Toro (pianoforte).
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
RACCOLTA DIFFERENZIATA
PER LA RACCOLTA DELLA “PLASTICA” VERRANNO SUCCESSIVAMENTE CONSEGNATI APPOSITI CONTENITORI
giovedì 14 dicembre 2017
Giuseppe Colangelo, “Children”, 2017. L’opera sarà tra le "valigie scultoree" nell’arredo urbano di Modena.
Giuseppe Colangelo, “Children”, 2017, scultura in pietra della Majella |
“Le pietre per parlare” delle grandi migrazioni. Valigie scultoree nell’arredo urbano di Modena
La valigia dello scultore Giuseppe Colangelo
Ha impegnato mesi artisti e artigiani della pietra, in un lavoro assiduo ed esperto, l'opera per la città di Modena realizzata a Fanano, nei laboratori del Simposio Internazionale di Scultura, presso Litos.
Il progetto, ideato e curato da Andrea Capucci, è concepito come installazione scultorea, costituita da “Le pietre per parlare” delle grandi migrazioni, dei viaggi che l'umanità, sin dagli inizi della civiltà, ha dovuto compiere, di esperienze di collettività in cammino che l'opera d'arte sa tradurre in una trama epica di valori, fondati sulla solidarietà, sull’accoglienza, sul rispetto della vita.
“Le pietre per parlare” sono un’installazione scultorea pensata per divenire un intervento fisico concreto e significativo , nello spazio urbano, vissuto e da vivere, sia esso uno slargo, una piazza, un’area verde in cui le persone possono sostare, incontrarsi, riposarsi.
Una struttura di base circolare, con diametro di sei metri, attraversata da due passaggi pedonali ortogonali orientati verso i punti cardinali.
Al suo interno grossi blocchi di pietre di Fanano, Pietra della Majella a forma di bauli, capaci di accogliere le valigie scolpite che si offrono come schienali e braccioli, per permettere al pubblico di sedersi e colloquiare.
Le valigie sono quelle dei “viaggiatori” di ogni parte del mondo, «raccontano - dice Daniele Sargenti, coordinatore tecnico del progetto, per conto di Urban Stone Sculpture Park di Fanano - le nostre storie, quelle di chi ha lasciato e lascia la sua terra per cercare lavoro o scappa da un luogo, da una guerra, da una catastrofe, scegliendo velocemente le cose da portare con sé in valigia».
E «le valigie - evidenzia Capucci - si connotano di immagini, segni, rilievi e diventano metope scolpite, racconti di pietra». Racconti che avverano il senso profondo delle radici morali lievitate nel segno dell'amore, delle differenti civiltà e culture dei popoli, come nei modelli in argilla di Capucci che altri scultori traducono in opere in pietra di terre straniere.
Così affiorano simboli e memorie di terre vicine e lontane: la littorina come mezzo di una volta; le città imperiali in Marocco, la stele sumera per ricordare l'origine della scrittura, la muraglia cinese, il bambino nella valigia, Yemen, Persia... Portate dalla Lucania a Fanano le opere in tufo di Donato Linzalata, Angelo Carbone, Dario Carmentano, Franco Di Pede, con motivi sulle grandi migrazioni dal sud Italia verso il nord e il mondo; da Strasburgo l'opera “Peso del mondo - Uganda” di Laurent Reynès.
A Fanano gli scultori Gionata Orsini, Arturo e Matteo Boldrini, l’abruzzese Giuseppe Colangelo con ‘Children’ 2017 in Pietra della Majella e il tedesco Achim Ripperger con il “il muro di Berlino”.
L'installazione troverà posto in città entro la fine dell'anno.
Un progetto di elevata valenza artistica, ad emblema delle grandi migrazioni dei popoli e che si pone sull’asse culturale Modena-Matera verso Matera 2019.
Franca Nocera
mercoledì 13 dicembre 2017
Lotteria Madonna delle Grazie, un biglietto non estratto verrà donato alle famiglie bisognose
Il biglietto contiene un buono spesa da €250,00
Il Comitato Feste Madonna delle Grazie di Monteodorisio ha deciso di consegnare uno dei biglietti della lotteria non estratti al parroco don Nicola che provvederà ad assegnarlo alle famiglie più bisognose del paese. Il biglietto contiene un buono spesa di €250,00 da consumare presso il negozio di alimentari “Coal”. Un’iniziativa lodevole per il Comitato Feste che ha voluto dimostrare vicinanza e sostegno alle persone in difficoltà.
Angela Menna
martedì 12 dicembre 2017
Appuntamento con la solidarietà per l’Istituto Comprensivo di Monteodorisio - L’evento si terrà sabato 16 dicembre
Sarà un’esperienza formativa per i bambini dell’Istituto Comprensivo di Monteodorisio, che, sabato 16 dicembre, verranno coinvolti nell’ambito dell’evento “Il nostro mercatino solidale”.Un’iniziativa nella quale gli studenti saranno protagonisti della realizzazione di veri e propri manufatti, costruiti attraverso materiale riciclato.
Da alcune settimane, gli alunni, con l’aiuto delle insegnanti e dei genitori, hanno avviato una serie di lavori finalizzati alla valorizzazione della solidarietà e del sostegno verso il prossimo. L’iniziativa, accolta con molto piacere dalla dirigente scolastica, dott.ssa Marina Gigante, è stata proposta non solo in merito all’affiliazione dell’Istituto Comprensivo all’associazione “Una scuola di Arcobaleni”, ma anche in base ad un’esperienza significativa condotta in Africa dalle docenti Anna Delle Rose e Giovanna Vennitti nell’ambito dell’inaugurazione di una scuola nel villaggio di Sambowtè. L’evento, che vedrà l’esposizione di un vero e proprio mercatino, si terrà presso la sala museale dalle 10 alle 12, per poi proseguire dalle 17 alle 19 con gli interventi degli ospiti.
Angela Menna
venerdì 1 dicembre 2017
SMALTIMENTO RIFIUTI – MIGLIORIAMO PER RISPARMIARE
GIOVEDI’ - 7 DICEMBRE, ALLE ORE 18,30
presso la sala museale di p.zza Umberto I, l’Amministrazione comunale e la ditta Ecogreen S.R.L. – gestore del servizio di igiene urbana
INVITANO LA CITTADINANZA
a partecipare all’incontro pubblico di illustrazione delle modalità di effettuazione della “raccolta differenziata”, al fine di migliorare il servizio e risparmiare sui costi di gestione.
domenica 26 novembre 2017
E' venuta a mancare Maria Zappacosta ved. Manzi
Ai figli, alle nuore, ai fratelli, alle sorelle, ai cognati, alle cognate, ai nipoti ed ai parenti tutti giungano i sensi del nostro più profondo cordoglio.
Il rito funebre avrà luogo lunedì 27 novembre alle ore 10 presso la chiesa parrocchiale San Giovanni Battista, muovendo dall'abitazione in via Giovannella del Borgo, 36.
venerdì 24 novembre 2017
mercoledì 15 novembre 2017
E' venuta a mancare Angiolina Persiani ved. Menna
Il rito funebre avrà luogo oggi alle ore 10 presso la chiesa parrocchiale San Giovanni Battista, muovendo dall'abitazione in via Vico I Castello 8.
martedì 14 novembre 2017
Domenica 19 Novembre dalle ore 9.00 "GAZEBO INFORMATIVO" a Monteodorisio in Piazza Umberto I
Domenica 19 Novembre dalle ore 9.00 con il nostro "GAZEBO INFORMATIVO" saremo a Monteodorisio in Piazza Umberto I.
In caso di pioggia l'incontro si terrà nella Sala Museale (che si trova nella stessa piazza).
Interveranno i portavoce del M5S: Europarlamentare Daniela Aiuto, il Senatore Gianluca Castaldi, il Consigliere in Regione Abruzzo Pietro Smargiassi, i Consiglieri al Comune di Vasto Dina Carinci e Marco Gallo.
lunedì 6 novembre 2017
giovedì 2 novembre 2017
Commemorazione Festa dell'Unità Nazionale - Giornata delle Forze Armate
COMMEMORAZIONE FESTA DELL’UNITA’
NAZIONALE – GIORNATA DELLE FORZE ARMATE
4 NOVEMBRE
Ore 10,00: Presso il
monumento “ai caduti” di l.go San Francesco
Onore ai caduti
Deposizione corona d’alloro
Alzabandiera
Saluto delle autorità
A seguire,
ricordo dei ns. concittadini deportati il 22 ottobre 1943, presso il piazzale
intitolato alla loro memoria;
La cerimonia
vedrà la partecipazione degli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale e dell’Associazione
bandistica “Città di Monteodorisio.
La cittadinanza è invitata a partecipare
mercoledì 1 novembre 2017
martedì 31 ottobre 2017
domenica 29 ottobre 2017
Il novello di San Martino a Monteodorisio VIII edizione
tagliatelle al sugo di salsiccia,
panino con salsiccia, scrippelle e vin brulè.
Monteodorisio sabato 4 novembre
giovedì 26 ottobre 2017
Ottavio Suriani - Bozzetti del villaggio - 1895 - Grandine
- Sono brutte nuvole quelle; chi sa dove andranno a scagliare la grandine.
- La pioggia, vuoi dire.
- Si vede che le conosci. Ci scommetto quanto credi.
- Va là, mi prendi per un ragazzo.
- O la Bella risposta!...
Dicevano, dandosi aria d'indovini, Santillo e Felice, il figlio di Pippariello, due contadini alti, sbarbati, dai calzoni corti. A crocchio uomini e donne silenziosi, mesti li ascoltavano su la piazzetta a semicerchio, davanti a la chiesa di S. Francesco, guardando il cielo.
Una nuvolaglia biancastra, spinta dal grecale, si avanzava come immensa montagna da la punta de la Penna, fatta buia.
- Non v'è anno che quella contrada la scampi, sembra maledetta.
- Là vi abitano cento diavoli.
- Temo che non sia venuta anche la nostra volta. Guardate, pigliano questa direzione soggiunge Domenica la stregona, una donna robusta, dal petto rigonfio, con i capelli arruffati e la voce grossa, ch'era lo spavento de le campagne e teneva a loro posto i giovani.
- Se avremo quella brutta visita, addio grano, addio uva, addio ulive...
- Tornerà la carestia d'Egitto.
- Felice, taci, non fare il mal’augurio: questa volta la sbaglierai.
- Fosse così !...
Di lontano brontolava il tono: tornavano frettolosi i contadini dai campi, trascinando per la cavezza li asinelli che facevano risonare i ferri sul ciottolato.
Il cielo si era tutto coperto e dava riflessi bianchi, tristi a le case e a le facce pallide dei villani. Il vento a vortici innalzava polvere, carte, pagliuzze; sempre più si avvicinava il tono.
- Santillo, vedi, nel bosco grandina. Avevo ragione?
La folgore guizzò sanguigna tra le nubi.
- Questa volta pur troppo... E ora viene da noi: presto a casa, se non vogliamo la testa rotta.
- A le campane…
Le strade rimasero deserte.
La stregona corse dal sagrestano: Zio Paolo, vuoi rovinarci? Non vedi che tempo? Va, soni a distesa.
- Figlia mia, non posso muovermi, ho la febbre: Vozzo è andato a Cupello.
- Dammi la chiave, salgo io sul campanile.
- Tu... una donna? Mai, porta, scomunica.
- Dammi la chiave, ti dico - gli gridava con le mani alla gola.
Il vecchio vide quelli occhi sgranati, quelli artigli da tigre, n'ebbe paura: È appesa a quel chiodo - soggiunse con dolcezza paterna.
Domenica la prese e si dette a correre: il suo gonfio petto saltava ogni passo. Giunse a la chiesa, aprì la porta e andò difilata al campanile.
Due corde penzolavano da l’alto; le tirò con rabbiosa forza.
Il rombo de le campane empì l'aria, contrastava con il tono. Affacciati da le porte, da le finestre tutti guardavano il cielo, credendo riapparisse azzurro. Il vento era cessato, come una volta di marmo bianco le nuvole abbagliavano.
Le vecchie, battendosi il petto, pregavano davanti a le immagini dei santi.
A un tratto il villaggio s’illuminò sembrava per lo scoppio di una bomba pirotecnica; una luce vivissima fece chiudere li occhi, si udì uno schianto terribile: tremarono le case, le campane dettero un sibilo acuto, lungo, lamentevole e tacquero.
- Santa Barbara !... II fulmine sarà cascato qui vicino - dicevano impaurite le donne, facendosi la croce, i ragazzi piangevano.
Cominciò la grandine fitta, come una sassaiola; rompeva tegole, vetri, risaltando sopra il selciato con colpi secchi.
Dio mio, com’è grossa, siamo rovinati... Vergine aiutaci - E gittavano su la strada, per lo scongiuro catene e bidenti incrociati.
- Quel farabutto di sagrestano e già stanco... e poi lo pagano.
I toni si seguivano a breve distanza e grandinava più forte; le case rintronavano di pianti, grida e bestemmie.
Cominciò di nuovo a spirare il vento: i chicchi duri, bianchi si mutarono in goccioloni cristallini, e l'acqua, scrosciando, correva a torrenti.
Il maestrale, presto spazzò il cielo, apparve più terso l'azzurro. I contadini con li occhi rossi, scapigliati, briachi di dolore andavano ne le loro campagne a vedere i danni. Tutto distrutto: il grano pesto, non una foglia, non una frutta su li alberi, che scheletriti movevano i rami umidi, decorticati.
Una folla di donne, giovani, vecchie, ragazze assalì la casa del sagrestano, che se ne stava, accanto al fuoco sonnacchiando: Brigante, ladro, mangia a ufo... perché hai cessato di sonare ? ti dolevano le mani ? sei buono solo ad andare questuando con la bisaccia per le case e per le aie. Ti becchi i denari senza, far nulla... Tutta su te si doveva scagliare la grandine.
Il povero vecchio, parandosi con il bastone, gridava: Per carità, lasciatemi... che volete?
Non ne so niente, è salita Domenica sul campanile.
- La stregona? no, è, una scusa per allontanarci, non è vero.
- Proprio lei è venuta a prendere la chiave... andate a vedere.
- Andiamo, andiamo, ma se ci burli guai a te... o ci penserà il sindaco, o ci faremo giustizia con le nostre mani stesse.
E quella folla di donne inviperite lasciò in pace, Paoluccio e si mosse verso la chiesa.
La porta, era aperta, entrarono: si sentiva un acre odore di zolfo.
- Domenica,... stregona - nessuno rispose. Che bugiardo, e noi l’abbiamo bevuta... Non fosse, fuggita spaventata?
È coraggiosa più di un uomo... andiamo a vedere ne la torre, - dissero le più audaci - stesse lì zitta per corbellarci.
- Sì, sì andiamo.
Passarono la soglia del piccolo uscio, che dava nel campanile: un grido di terrore. La stregona era distesa per terra livida, con la faccia irriconoscibile, la veste bruciata, stringendo tra le mani due pezzi di fune avvampata, in una contrazione spaventevole.
Le donne inorridite fuggirono.