vocabolario del dialetto storico štrèṷsə

martedì 10 dicembre 2013

Una folla immensa ai funerali di Giovanni Argentieri


“Eccomi Signore, si compia in me la tua volontà”, canta il coro quando la bara bianca di Giovanni Argentieri viene portata nel Santuario Madonna delle Grazie. E’ don Domenico Spagnoli, cugino di Giovanni, a presiedere la celebrazione eucaristica insieme ad altri sacerdoti. “E’ un momento di prova per la nostra famiglia e per la nostra comunità –ha detto il sacerdote – e voglio esprimere gratitudine a tutti coloro che sono vicini alla nostra famiglia”. La cerimonia si svolge in un silenzio carico di rabbia e dolore, la chiesa di Monteodorisio non riesce a contenere le tante persone venute per  dare al giovane scomparso in un tragico incidente ieri mattina. Don Domenico, durante l’omelia, rivolge ai genitori di Giovanni, Carmela e Nicola, al fratello Manuel, alle sorelle Michela e Lucia, e a tutti i presenti, parole profonde. “Di fronte alla sfida della morte ci sentiamo tutti fragili, ci sentiamo tutti sconfitti. Ma in questo momento si percepisce qualcosa di più grande di noi che ci blocca, ci soffoca. La morte sconfigge noi, esige il silenzio dell’uomo, ma evoca la Parola di Dio, che è sempre parola di speranza e di vita”.
Con le sue parole don Domenico cerca di infondere un messaggio di speranza nei familiari e in tutti coloro che hanno perso una persona così giovane e cara. “Abbiamo perso Giovanni e ci viene da piangere. E’ giusto che sia così. Ma dobbiamo sapere che Giovanni non è semplicemente morto, è morto in Cristo. E continua a vivere nel cuore di tanti giovani che lo hanno amato e lo amano. Ma solo quando potremo riabbracciarlo in cielo la gioia diventerà piena”.
Si rivolge poi ai tanti giovani presenti in chiesa e fuori, agli amici di Giovanni che in questi giorni vivono il dolore della sua scomparsa. “Non chiedetemi perché Giovanni è morto, ma chiedetemi perché è vissuto. E a questo io vi rispondo che è vissuto per amore, per testimoniare la vita, è vissuto per donare un sorriso.
Vorrei dire tante cose a voi giovani, vorrei chiedere perdono a voi a nome di tutti noi adulti, perché non sempre sappiamo farvi innamorare della vita, non sempre sappiamo attirarvi alle cose buone. La vita di Giovanni non è inutile se voi crederete nella vita, se vi impegnerete a cercare e comunicare il buono e bello della vita, lasciatevi conquistare dall’amore”. Prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero, sono le parole di una ragazza, una del “gruppo del ‘92”, l’annata di Giovanni, a ricordare l’amico che non c’è più. “E’ difficile accettare questo destino tragico. Ricorderemo per sempre il tuo sorriso, la tua risata contagiosa, il tuo saper affrontare con determinazione ciò che la vita ti aveva riservato”. Viene ricordata la forte amicizia con Gianluca D’Agostino, morto nel 2010 in un altro tragico incidente, proprio sulla stessa provinciale 174. “Oggi pensiamo a coloro che in cielo si divertiranno grazie a voi. Siamo stati davvero fortunati ad averti conosciuto”.
di Redazione ZonaLocale.it (redazione@zonalocale.it)

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