vocabolario del dialetto storico štrèṷsə

martedì 31 marzo 2020

Bandiera a mezz'asta e un minuto di silenzio per vittime Covid-19

Il Comune di Monteodorisio ha aderito all'iniziativa nazionale dell'Anci per ricordare le vittime del Coronavirus e per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari







mercoledì 25 marzo 2020

25 Marzo: DANTEDÌ Giornata Nazionale dedicata a Dante - INTITOLAZIONE DELLA SALA MUSEALE DI PIAZZA UMBERTO I A SORDELLO DA GOITO

Sordello da Goito inginocchiato di fronte a Virgilio, illustrazione di Gustave Doré.

LA GIUNTA COMUNALE
CONSIDERATO che questo ente è proprietario di una sala polivalente ubicata in p.zza Umberto I; RITENUTO di esprimere con il presente atto la volontà condivisa dalla comunità di Monteodorisio di dedicare, nell’ambito delle celebrazioni dell’anno 2021 per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, la sala museale in questione, ad oggi priva di intitolazione, a Sordello da Goito, nato a Goito tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, poeta e trovatore italiano in lingua provenzale, al servizio di Carlo I°d'Angiò, conte di Provenza, durante la spedizione di Carlo in Italia, che venne fatto prigioniero e ristretto nelle carceri di Novara. Nel 1226, per sollecitazione di Papa Clemente IV fu riscattato dal re angioino ed ottenne, nel 1269, quale ricompensa per i servigi prestati al Re, cinque castelli in Abruzzo, tra cui quello della Contea di Monteodorisio. Sordello da Goito è ricordato da Dante Alighieri, nella Divina Commedia - Purgatorio - CantoVI.

Ma vedi là un’anima che, posta

sola soletta, inverso noi riguarda:
quella ne ’nsegnerà la via più tosta".





Venimmo a lei: o anima lombarda,
come ti stavi altera e disdegnosa
e nel mover de li occhi onesta e tarda!



Ella non ci dicëa alcuna cosa,
ma lasciavane gir, solo sguardando
a guisa di leon quando si posa.





Pur Virgilio si trasse a lei, pregando
che ne mostrasse la miglior salita;
e quella non rispuose al suo dimando,



ma di nostro paese e de la vita
ci ’nchiese; e ’l dolce duca incominciava
"Mantüa..." e l’ombra, tutta in sé romita,





surse ver’ lui del loco ove pria stava,
dicendo: "O Mantoano, io son Sordello
de la tua terra!"; e l’un l’altro abbracciava.



Invettiva contro l'Italia

Dante a questo punto prorompe in una violenta invettiva contro l'Italia, definita sede del dolore e nave senza timoniere in una tempesta, non più signora delle province dell'Impero romano ma bordello: l'anima di Sordello è stata prontissima a salutare Virgilio solo perché ha saputo che è della sua stessa terra, mentre i cittadini italiani in vita si fanno guerra, anche quelli che abitano nello stesso Comune.

Ahi serva Italia, di dolore ostello,

nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!

giovedì 5 marzo 2020

Nausica Manzi ha vinto il primo premio delle Menzionispeciali del premio letterario di Trieste dedicato al tema della memoria smarrita e quindi all’Alzheimer.

TRIESTE. Sono arrivati da Milano, Torino, Rho, La Spezia. E ancora da Udine, Alba, Como, Lucca oltre che, naturalmente, da Trieste. Hanno superato ogni attesa i racconti inviati agli organizzatori del concorso letterario “La nonna sul pianeta blu”, promosso dall’associazione de Banfield e dalla Federazione Alzheimer Italia. In totale ne sono arrivati quasi 150, tutti inediti e tutti legati dallo stesso fil rouge: la memoria smarrita, tema scelto per questa prima edizione del concorso, unico nel suo genere a livello nazionale.


A leggerli e a valutarli una giuria composta dai giornalisti Enrico Grazioli, Enzo D’Antona, Leopoldo Petto e Cristiano Degano, da Maria Cristina Benussi, ordinario di Storia della letteratura italiana all’Università di Trieste, dalla scrittrice Carla Carloni Mocavero, dal geriatra Gabriele Toigo e dalla filosofa e saggista Michela Marzano, in qualità di presidente.

La giuria nei scorsi giorni si è riunita e ha scelto i venti racconti vincitori che saranno pubblicati il prossimo settembre in un libro editato in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer. Nell’ambito di questi venti, quattro racconti hanno ricevuto una menzione speciale. La presidente Marzano - il cui ultimo romanzo, “Idda”, parla proprio di memoria perduta e di vite rimesse in discussione dopo la comunicazione della diagnosi di malattia di Alzheimer - ne ha scelti tre.

Si tratta degli scritti: “Lei” di Nausica Manzi di Montedorisio in provincia di Chieti; “Senza nome” di Serena Barsotelli, proveniente da Camaiore, in provincia di Lucca; e “La patente nel cassetto delle posate”, di un’autrice, Martina Lusi, ancora della provincia di Chieti (Mozzagrogna). Ecco le motivazioni espresse dalla filosofa. «Il racconto “Lei” mi ha colpito per la delicatezza con cui viene raccontato il rapporto tra la voce narrante e Linda, la scrittura tersa, l’inno all’amore.

Del secondo, “Senza nome” mi ha colpito lo sforzo di narrativizzare soprattutto attraverso i dialoghi, che sono spesso una sfida per chiunque scriva. Nella “Patente nel cassetto delle posate” infine - scrive Marzano - è “bello e intenso l’intreccio familiare tra padre, nipote e nonna, in cui si cercano di mostrare le reazioni diverse di fronte alla malattia di una persona cara».
L’appuntamento pubblico con la proclamazione dei vincitori - inizialmente fissato per domani a palazzo Gopcevich - è stato annullato e rimandato a data da destinarsi alla luce dei provvedimenti legati all’epidemia da coronavirus. La decisione è stata ufficializzata ieri dai vertici della de Banfield, associazione impegnata da oltre trent’anni nel sostegno e l’ascolto delle persone anziane non autosufficienti, e in prima linea anche nel sostegno a chi si prende cura dei malati di Alzheimer, i cosiddetti caregiver, e nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica su una problematica che solo in Italia coinvolge circa 1 milione e 200 mila persone.

Fonte IL PICCOLO di Trieste 5 marzo 2020

martedì 3 marzo 2020

DIZIONARIO COROGRAFICO DELL' ITALIA DEL PROF. AMATO AMATI volume quinto 1868

MONTEODORISIO
Comune nel Napoletano, prov. di Abruzzo Citeriore, circond. e mand. di Vasto.
Ha una superficie di 2300 ettari.

La sua popolazione di fatto, secondo il censimento del 1861, contava abitanti 2039 (maschi 1020, femmine 1019); quella di diritto era di 2080.

La sua guardia nazionale consta di una compagnia con 146 militi attivi.

Gli elettori politici sono inscritti nel collegio di Vasto; nel 1866 erano 48.

L' ufficio postale è a Vasto.

Appartiene alla diocesi di Chieti.

Il suo territorio è discretamente fertile, ma per una buona parte non è tenuto che a pascoli.

Il capoluogo è una grossa terra di 2000 abitanti. Ha castello ed è posto ad 8 chilometri da Vasto sopra una collina donde si go dono bellissimi prospetti.
Le surriferite notizie furono rivedute ed approvate dal l'onorevole Sindaco di questo Comune.